Operazione Matassa, processo a febbraio per i casi di corruzione elettorale

Nessuno sconto o quasi, alla fine dell'udienza preliminare sull'operazione Matassa, l'indagine della Squadra Mobile sui presunti casi di corruzione elettorale durante le ultime regionali e poi le amministrative a Messina. Erano da poco passate le 20 quando il GUP Vermiglio ha chiuso la camera di consiglio, rinviando a giudizio tutti gli imputati che hanno scelto il rito ordinario, la gran parte degli indagati.

Sarà il processo quindi a stabilire se le accuse sono fondate, sia per gli esponenti politici che per i volti nuovi e le vecchie leve dei principali clan cittadini, da Santa Lucia sopra Contesse a Camaro. Processo che comincerà l'8 febbraio prossimo.

Il giudice Vermiglio ha deciso anche tre assoluzioni parziali, scagionando Angelo Pernicone e Francesco Foti dall'accusa di aver provato ad estorcere Giannetto, e Domenico Trentin dall'accusa di aver partecipato ad un tentato omicidio, addossatogli da un collaboratore. Tutti e tre saranno comunque processati per le altre accuse, in particolare quelle di essere organici ai clan.

I Pernicone torneranno davanti al giudice molto prima di febbraio. Venerdì prossimo, infatti, ancora una volta nell'aula bunker del carcere di Gazzi, si terrà l'incidente probatorio chiesto dalla Procura per vagliare e "cristallizzare" le dichiarazioni che chiamano in causa gli imputati eccellenti, ossia i deputati Francantonio Genovese e Franco Rinaldi e i fedeli Paolo David e Paolo Siracusano.

È una nuova tegola giudiziaria quella di oggi, quindi, per Genovese e Rinaldi, già sotto processo e in attesa per Corsi d'oro.

Alessandra Serio