Pestaggio mortale alla stazione marittima, scagionato il messinese Raffone

Resta in piedi una sola condanna per l’omicidio di Mustapha Mandili, il marocchino trentacinquenne pestato a sangue con calci pugni la sera del 29 luglio 2015, nei pressi della Stazione Marittima.

La Corte d’Assise d’Appello ha scagionato il messinese Giovanni Raffone dalla più grave accusa di omicidio, mentre in primo grado era stato condannato a 14 anni e 4 mesi, condannandolo soltanto per violenza privata ad un anno ed 8 mesi. Pena ridotta per Bogdan Carare, da 20 anni di carcere a 12, che resta però accusato di omicidio.

E’ questa la decisione dei giudici di secondo grado sulla vicenda che ha visto il trentacinquenne straniero non sopravvivere al pestaggio violentissimo avvenuto alla marittima. Una lite per futili motivi scoppiata all’interno di un bar era poi proseguita all’esterno, dove l’uomo venne accerchiato e picchiato selvaggiamente, anche a colpi di casco. Dopo 10 giorni di agonia, spirò il 9 agosto in ospedale. Le telecamere di sorveglianza consentirono agli investigatori di individuare almeno due degli aggressori.

Impegnati nelle difese gli avvocati Salvatore Silvestro, Marinella Ottanà, Giuseppe Romeo e Rosa Nastasi.