Ridimensionato il sequestro milionario a Francantonio Genovese

Regge l’ipotesi di evasione fiscale, cade quella di riciclaggio per tutti gli indagati. Restituiti a Chiara Schirò tutti i beni sequestrati. Esce parecchio ridimensionato dal vaglio del Riesame il sequestro operato dalla Procura di Messina sui beni della famiglia di Francantonio Genovese.

Il Tribunale (presidente Francesco Antonio Genovese) ha confermato l’impianto generale delle ipotesi di reato, accogliendo in parte le tesi della difesa.

Si è quindi ridotto notevolmente l’ammontare del sequestro per equivalente, da 16 milioni a 4 milioni di euro. Nel mirino della Finanza erano finite la fiduciaria L&A e la Ge.Pa, intestate prima a Francantonio poi in gran parte ai figli ed alla moglie.

“La lettura del dispositivo depositato oggi, a due giorni dalla lunga camera di consiglio, nel corso della quale la difesa ha contestato punto su punto il decreto di sequestro, dice a chiare lettere che nessuna ipotesi di riciclaggio sussiste, in relazione alle somme detenute, sin dagli anni 70, in paesi esteri dal senatore Luigi Genovese, trasferite negli anni al figlio Francantonio e da questi rimpatriate – commenta l’avvocato Nino Favazzo – Il Tribunale del Riesame ha accolto in pieno la tesi difensiva della insussistenza del delitto di riciclaggio contestato a tutti i miei assistiti, confermando il sequestro solo in relazione alle residue ipotesi di sottrazione al pagamento delle imposte. Due ed entrambi importanti, dunque, i risultati ottenuti in questa prima fase di contraddittorio. Dopo il deposito della motivazione, ricorreremo senz’altro in cassazione per vedere annullato, nella sua interezza, il provvedimento cautelare.”