Si muore sui cantieri così come sulle scrivanie. Sia che si tratti di un incidente mentre si lavora che di un malore, la tempestività dei soccorsi spesso è la sola condizione in grado di salvare la vita di un uomo. Ieri il Tribunale di Messina è stato scioccato dalla morte del giudice Miraglia, stroncato da un infarto mentre celebrava una udienza civile.
"La Camera Penale minorile chiede l'istituzione di un presidio sanitario fisso, a tutela degli operatori della giustizia, da oltre 20 anni", dichiara il presidente dell'associazione forense messinese, l'avvocato Nino Centorrino. Le aulee e gli uffici di giustizia sono palaazzi quotidianamente affollate da moltissime persone, che operano in un contesto delicato.
"La prima delibera della Camera che chiede al presidente del Tribunale e gli altri enti interessati l'istituzione di un presidio fisso di primo intervento, senza poteri certificavi, risale a 21 anni fa. Negli anni, abbiamo più volte sollevato il problema. Purtroppo nulla fino ad oggi si è mosso", ribadisce Centorrino.
Qualche anno fa a Barcellona un'avvocatessa catanese è morta in udienza, in attesa di celebrare processo. Più recentemente in pretura a Messina un'ambulanza ha salvato appena in tempo un detenuto colto da malore mentre attendeva di comparire davanti il giudice.
Alessandra Serio