Giudici onorari, la Federmot proclama lo sciopero dal 9 al 13 dicembre

Nuova astensione dei giudici onorari dalle attività, a cominciare dalle udienze. La Federmot, la maggiore sigla sindacale dei togati onorari, insieme a Conmau, Mou e Anmo, ha proclamato lo sciopero dal 9 al 13 dicembre prossimo. Quattro giorni in cui gli onorari non prenderanno parte alle udienze assegnate, per dire la propria sulla parte della riforma che riguarda la loro figura. Al Tribunale di Messina e nel distretto gli onorari assicurano la gran parte del funzionamento della “macchina” giustizia, in particolare appunto della celebrazione dei processi.

“Abbiamo formulato una proposta che si autofinanzia, attingendo a una minima parte di quel miliardo di euro che lo Stato, oggi, non riesce a incassare dalle imposte di registro sulle sentenze, in quanto non ci sono magistrati che possano redigerle, depositarle e consentirne la registrazione all’Agenzia delle Entrate con conseguente versamento del relativo tributo”, spiega la Federmot, a Messina rappresentata da Salvatore Venuto.

“Ci siamo offerti per evadere noi il contenzioso arretrato, trasformando il nostro rapporto, ora part-time e a chiamata, in rapporto a tempo pieno. Non si tratta di svolgere un lavoro qualitativamente diverso; ma di essere posti nella possibilità di lavorare in via esclusiva per lo Stato, producendo di più e fornendo un supporto strutturato ai magistrati giudicanti e requirenti, nel rigoroso rispetto, ovviamente, delle loro prerogative esclusive. Il Governo non declina apertamente l’offerta; piuttosto sta differendo sine die il varo della riforma. Inoltre il Governo ci nega il riconoscimento di quelle insopprimibili guarentigie che ci spettano per dettato Costituzionale, in quanto coessenziali allo stabile esercizio di fatto delle funzioni giudiziarie, a prescindere dalla natura onoraria o organica del rapporto di servizio: retribuzione adeguata, previdenza, regime assicurativo in caso di malattia, gravidanza, allattamento, infortunio, disabilità”.