Tribunale dei minorenni di Messina, no al piano di digitalizzazione

Il Tribunale per i Minorenni di Messina non ha aderito al piano straordinario per la digitalizzazione della giustizia, un programma avviato 70 giorni fa e che ha visto il riscontro positivo di 386 uffici giudiziari, corrispondenti all’81% del totale (477), in attesa che altri 82 uffici (17%) completino le procedure di adesione.
Altri 8 uffici giudiziari, oltre a quello di Messina, non hanno accolto l’invito: la Procura generale presso la Corte d’Appello di Trieste; il Tribunale di Trieste; la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Trieste; il Tribunale di Sorveglianza di Catania; la Procura della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni di Genova; il Tribunale per i Minorenni di Perugia; la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Lanciano e la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Tolmezzo.

I dati sono stati resi pubblici nel corso della conferenza stampa tenutasi a Palazzo Chigi alla presenza del ministro per la Pubblica 0Amministrazione e l’Innovazione, Renato Brunetta ed il ministro della Giustizia, Angelino Alfano.
Il piano, approvato dal Consiglio dei Ministri il 10 marzo 2011, nasce da una partnership tra i due Ministeri che prevede uno stanziamento complessivo di 50 milioni di euro e punta a ridurre la durata ed i costi dei processi, alla semplificazione del lavoro dei magistrati e degli operatori del settore giustizia ed alla facilitazione dell’accesso ai servizi.
Il Ministero dell’Innovazione prevede di completare entro i prossimi 12 mesi la distribuzione delle apparecchiature (scanner, lettori di firma digitale e postazioni di lavoro composte da computer e monitor); la prima fase vedrà l’assegnazione di 1.007 attrezzature e richiederà un investimento di circa 1 milione di euro, comprensivo dei corsi formativi di 700 ore riservato al personale.

L’installazione delle dotazioni informatiche è stata già completata in 10 uffici mentre altri 32 saranno attrezzati nelle prossime settimane e la fornitura continuerà ad un ritmo di 40 uffici giudiziari al mese con la conseguente migrazione dal vecchio al nuovo sistema e la realizzazione di corsi di aggiornamento del personale addetto.
La rivoluzione tecnologica si compone di tre fasi: digitalizzazione di atti; notifiche on line; pagamenti on line.

Alla nuova gestione informatica sono interessati anche gli Ordini degli avvocati che, finora, hanno aderito in 36 su 165.
Il ministro Renato Brunetta ha annunciato che contatterà singolarmente gli uffici che non hanno aderito al piano per capire se siano già dotati delle necessarie apparecchiature o se alla base della mancata adesione non ci siano stati malintesi ed ha anticipato che a breve il ministro Angelino Alfano emanerà un decreto che renderà obbligatorio la rete digitale rispetto all’ormai obsoleto sistema cartaceo.