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Gli obiettivi dell’Amam: acqua 24 ore su 24. Ma devono pagare tutti

MESSINA – All’Annunziata bassa l’acqua arriva solo dalle 2 alle 8 mattina, nella parte alta persino un’ora in meno dalle 3 alle 8. “Ma tanto ci sono i serbatoi, mi ha detto qualcuno. E’ una cosa fuori da ogni logica, l’acqua deve arrivare 24 ore su 24”. La logica non è che non serve l’acqua sempre perché tutti hanno i serbatoi, è invece che tutti hanno i serbatoi perché non c’è l’acqua sempre. Il presidente dell’Amam, Salvo Puccio, ribadisce la necessità di fornire un servizio migliore, anche perché, oltretutto, “l’acqua dei serbatoi non è potabile e perde qualità”.

Ecco perché “Acqua cerca Amam”, l’iniziativa per cercare nuovi pozzi ai quali attingere. Nel Masterplan ci sono 4 milioni e mezzo proprio per trovare nuove fonti, per realizzare nuove infrastrutture di captazione ed adduzione per sistemare finalmente il depuratore di Mili, eliminando quegli odori nauseanti che esasperano i residenti.

I PROGETTI PER L’ACQUEDOTTO FIUMEFREDDO E IL SERBATOIO MONTESANTO

A maggio, poi, andranno in gara due progetti: 3 milioni 110mila euro per la ristrutturazione di alcune parti dell’acquedotto Fiumefreddo e 3 milioni 300mila euro per l’adeguamento e il ripristino del serbatoio Montesanto 1.

L’acquedotto Fiumefreddo è precario per corrosione elettrolitica e per ammaloramenti, che danno luogo a perdite riparabili solo interrompendo l’erogazione. Con questo progetto si punta a ridurre le perdite per evitare rotture ed il rischio di restare senz’acqua.

Con l’altro progetto, invece, una vasca del serbatoio Montesanto 1 garantirà un volume di compenso pari a circa 5mila metri cubi, alimentato direttamente a gravità dalla condotta Fiumefreddo, e sarà collegata col serbatoio Montesanto 2, tramite una nuova condotta. I costi energetici saranno abbattuti.

EVASIONE E POSSIBILITA’ DI RATEIZZARE IL DEBITO

C’è poi il problema di chi non paga. Il sindaco Cateno De Luca vuole prendere di petto la questione: “Entro un anno pretendo che l’evasione sia ridotta al massimo al 20 %. Chi non può pagare perché non ha soldi ha la possibilità del baratto amministrativo, chi può pagare deve farlo”.

Per le utenze commerciali, si può pagare subito un acconto del 25 % del debito e poi rate mensili da 200 a 500 euro al mese a seconda dell’importo. Nel caso di debiti da 10mila euro in su, invece, servirà anche una fidejussione.

Per le utenze domestiche, un acconto del 20 % sul totale, poi massimo 30 rate mensili con un minimo di 75 euro al mese. Per chi ha un Isee non superiore a 8mila euro, nessun acconto e massimo 36 rate mensili con rata minima di 50 euro.

Per le utenze condominiali, infine, un acconto del 20 % sul totale, massimo 36 rate mensili con rata minima a 75 euro per ogni concessione.