Ponte sullo Stretto. Capitale Messina e Reset invitano alla mobilitazione

Ad ottobre 2016 il sì di Renzi e di Delrio, anche con la disponibilità di mettere soldi pubblici per il Ponte sullo Stretto. A fine marzo lo stesso Delrio si contraddice. Ma nel Governo ci sono i sì dei ministri Alfano, Franceschini e De Vincenti. I fatti dicono che nel Documento economico finanziario si parla di verificare le varie opzioni di attraversamento, come se non si fossero già spese centinaia di milioni per un progetto definitivo.

Secondo Capitale Messina bisogna “continuare nella mobilitazione collettiva delle forze vive della città per la difesa del nostro diritto allo sviluppo, mortificato dalle scelte del Governo sulle infrastrutture strategiche”.

Sulla stessa linea anche Reset, che parla di “palese assenza di una strategia di sviluppo per il Meridione” delle “imbarazzanti e continue contraddizioni tra i vertici del Governo”, di “quanto sia ridicolo sentire che servano ancora ulteriori verifiche o soluzioni alternative”.

“Il Ponte sullo Stretto – dice il rappresentante di Reset, Alessandro Tinaglia – va collegato all’alta capacità che da Augusta dovrà innestarsi fino a Napoli e poi verso l’Europa smistando le merci, ed il vero tesoro, che oggi da Suez, passando per il mediterraneo e da Gilbilterra, arriva al Porto di Rotterdam. La verità, a nostro avviso, è che se non costruiremo una lobby (di interessi legittimi ovviamente) ed un fronte comune tra le Regioni del Meridione interessate da tali infrastrutturazioni e dai vantaggi ad esse connessi sarà impossibile bilanciare gli interessi dei Porti di Genova e Trieste che il Governo senza alcun dubbio oggi follemente si ostina a tutelare. La cosa che fa più rabbia è che questa “politica nordista” fallimentare impedisce al Paese intero di crescere tutelando interessi marginali rispetto ad un’opportunità di sviluppo storica ed irrinunciabile capace di cambiare la Storia del Meridione e dell’intero Paese”.

Sabato 29 aprile alle 9.30, l’appuntamento è alla Chiesa S. Maria Alemanna, insieme a Rete Civica, Cgil, Cisl, Uil, Confindustria, Confcommercio, Confesercenti, Ordine degli Ingegneri, Architetti, Avvocati, Geologi, Commercialisti, a reclamare pari diritti ed opportunità per la nostra città rispetto alle altre parti d'Italia.

Reset proporrà a tutti i partecipanti la costruzione di un soggetto politico che federi a livello locale, regionale e nazionale chiunque voglia sposare, senza se e senza ma, il progetto di infrastrutturazione e rilancio della Sicilia e del Meridione d’Italia.