Ritardi per la sepoltura delle bare nel deposito. Ne ha parlato anche Raitre

“Quest’anno in occasione della commemorazione dei defunti, mi sono recato al Gran Camposanto. Voglio essere sincero con voi, era da anni che non ci andavo, preso dalla frenesia della vita quotidiana, sia perché sin da bambino ho provato sempre una certa impressione per quei luoghi. Ad agosto però, è morto mio padre e non ho potuto farne a meno. Mi sono recato presso il deposito, perché è lì che per adesso è collocato. Devo dirvi che ho provato e provo senso ad entrare in quel luogo maleodorante, fare una preghiera e scappare subito via, in mezzo a tutte quelle casse da morto. Avevo deciso di non esternare questa situazione per rispetto a mio padre, ma gli interventi in commissione, e le risposte dei rappresentanti dell’amministrazione mi hanno convinto del contrario. Perché per loro tutto va bene. L’ho trovato assurdo”.

E’ lo sfogo del consigliere comunale Ivano Cantello sulla situazione che vige al Gran Camposanto. A denunciarla era già stato Libero Gioveni poco meno di una decina di giorni fa. Il consigliere della terza circoscrizione lamentava le gravi condizioni igienico-sanitarie. La situazione era dipesa da un ritardo procedurale, ma era stato assicurato che il problema sarebbe presto rientrato. Intanto Gioveni fa sapere che oggi nel corso della trasmissione quotidiana “Codice a barre” di Raitre è stata trattata la questione del cimitero monumentale attraverso un’inchiesta sul mondo dei cimiteri e di ciò che esso nasconde. “Tale interessamento della Rai – ha concluso Gioveni – auspico possa far luce sui tanti lati oscuri che gravano sull’immobilismo che da anni regna nella gestione complessiva del Gran Camposanto”.