Politica

Graniti e quel milione di debiti fuori bilancio come “la polvere sotto il tappeto”

Il teorema, che ricorre spesso in molti Comuni, è quello della “polvere sotto il tappeto”. Nel caso di Graniti si è accumulata una mole di debiti fuori bilancio che sfiora il milione di euro senza che chi doveva portarli in Consiglio comunale lo abbia mai fatto mentre chi doveva controllare lo stato di salute finanziario dell’Ente, ovvero la Corte dei Conti, ha tempi biblici.

A dare l’allarme ed a porsi molte domande sono Mariangela Tomarchio, Salvatore D’Angelo e Antonio Russo, consiglieri d’opposizione all’amministrazione guidata da Paolo Lo Giudice, eletti nella lista Rinascita Granitese

Sia chiaro, io non voglio attaccare l’amministrazione comunale ma svolgere appieno il mio ruolo di consigliera d’opposizione insieme ai miei colleghi. Da 4 anni ci chiediamo come sia possibile che chi di competenza non intervenga- spiega Mariangela Tomarchio– Molti Comuni sono nelle nostre stesse condizioni ed a pagarne le conseguenze sono i cittadini perché, mancando le risorse anche i servizi non sono adeguati. Quel che ci allarma è che nei bilanci che, come sempre in estremo ritardo, l’amministrazione porta in Consiglio, non c’è traccia di questi debiti fuori bilancio. Non si può far finta che una situazione debitoria così pesante non esista, prima o poi le conseguenze si vedranno”.

Come spesso accade nei Comuni anche a Graniti il preventivo viene presentato in autunno, trasformandosi di fatto in un “consuntivo” nel quale è impossibile inserire alcuna progettualità. Ma al di là di questo aspetto che limita molto l’operato concreto del Consiglio, l’opposizione rileva che negli strumenti contabili oltre a mancare i debiti fuori bilancio per poterli “riconoscere” (termine tecnico usato per poter provvedere al pagamento), ci sono entrate più auspicate che reali e non risulta alcun serio piano di lotta all’evasione.

Se non hai risorse e se non hai previsto in tempo le voci in uscita finisci con il tagliare sui servizi. Peraltro Graniti non ha molte esigenze, c’è una villa Comunale, una scuola, un cimitero e le altre spese riguardano i servizi per erogazione idrica, gestione rifiuti e del verde. I debiti fuori bilancio si sono accumulati in 10 anni e adesso raggiungono il milione di euro senza che questo sembri interessare a nessuno.

Il dl 118/2011 lascia ai Comuni tre alternative: dissesto, Piano di riequilibrio, ottimizzazione delle spese- prosegue la capogruppo dell’opposizione- Graniti non ha scelto nessuna di queste tre. Sulla carta va tutto bene, ma la realtà è ben diversa. E quando abbiamo protestato perchè i debiti fuori bilancio non erano inseriti in bilancio, il presidente del Consiglio comunale ci ha risposto: i debiti fuori bilancio non si scrivono in bilancio perché lo dice la parola stessa…debiti fuori bilancio…..Noi restiamo basiti, anche perché è anche un commercialista e revisore dei conti…”

In realtà i debiti fuori bilancio sono tali perché, in spregio alle norme sugli equilibri di bilancio, le spese vengono effettuate senza inserirle nel bilancio di previsione: prevedo 100 e devo spendere 100. Nella realtà accade che si spende molto di più. La normativa però OBBLIGA i dirigenti a censirli senza indugio ed a sottoporli al consiglio comunale per l’immediata copertura in fase di assestamento di bilancio o nel previsionale dell’anno successivo.

A Graniti quindi hanno deciso di lasciare i debiti fuori bilancio sotto il tappeto.

Nel frattempo i revisori dei conti rilasciano pareri favorevoli agli strumenti contabili e la Corte dei Conti si è espressa sul consuntivo 2013 a fine 2015, rilevando peraltro una serie di criticità che non dovrebbero passare inosservate.

I magistrati contabili hanno stigmatizzato i ritardi nell’approvazione dei bilanci e la mancata adozione dei correttivi già richiesti per il bilancio 2012 nonché l’aver ignorato che “ il Comune di Graniti è strutturalmente deficitario dal 2009”.

Da 10 anni quindi è sull’orlo del dissesto ma evidentemente chi amministra pensa che il lasciar correre possa risolvere automaticamente la questione.

Nel 2015 quindi la Corte dei Conti rileva tra le criticità: carente attività di recupero dell’evasione tributaria, presenza di pignoramenti ed una mole di debiti fuori bilancio di oltre 800 mila euro (nel 2013) dei quali ne erano stati riconosciuti solo 75 mila.

Da allora ad oggi la situazione è peggiorata ma la Corte dei Conti non ha più verificato se le prescrizioni del 2015 siano state rispettate o meno.

Mi chiedo come possano i revisori dei conti dare parere favorevole senza porsi le nostre stesse domande- prosegue Tomarchio– Il Comune ad esempio ha debiti pesanti nei confronti dell’Ato4. Nel dicembre 2017 erano più di 280 mila. E siamo stati noi a chiedere all’Ato a quanto ammontasse la cifra. Quando chiediamo ai revisori lumi sull’effettiva entità relativa all’Ato ci viene risposto: non ne abbiamo contezza. L’amministrazione inoltre nonostante un’elevata mole di bollette non pagate non provvede né ad incassare né a predisporre un piano riscossioni o di lotta all’elusione”. Il commissario Ato sta provvedendo a riscuotere periodicamente il debito, a riprova che il debito esisteva, ma una situazione così precaria ha conseguenze sia sul servizio reso che sugli operatori che sono pagati in modo non sempre puntuale.

Tomarchio spiega inoltre d’aver rilevato l’inopportunità che l’assessore comunale al bilancio, nonché vicesindaco sia anche contestualmente il responsabile dell’area finanziaria (in sostanza controllore e controllato coincidono). Più volte i consiglieri d’opposizione hanno chiesto all’amministrazione anche la delibera di riconoscimento dei debiti fuori bilancio (che nel 2016 hanno superato il milione di euro) ma gli uffici non hanno mai avviato le pratiche.

Noi siamo un piccolo comune e la Corte dei Conti non importano le nostre sorti. Ma se gli organi preposti al controllo non vigilano le conseguenze le pagano i cittadini. Graniti sprofonda e nessuno fa niente”.

Rosaria Brancato