Primarie popolari, Reset declina l’invito di Art.1

Reset declina l’invito di Art.1-Autonomia e libertà di sabato 1 dicembre sulle “primarie d’iniziativa popolare”. Impegni presi in precedenza, scrive il Movimento, che ne approfitta comunque per mettere i puntini sulle “i” a proposito del termine “Movimento civico” e fare una proposta alternativa.

“Partendo dal presupposto che quando si parla di società civile che si impegna in politica si fa riferimento a tutti quei soggetti che rappresentano le istanze della comunità e non quelle dei partiti mascherati da movimenti civici- scrive Reset- non crediamo che “Il Megafono – Crocetta Presidente” e il Movimento “Liberi Insieme” siano rappresentanti della società civile ma soggetti che rappresentano gli interessi e le ambizioni dei partiti”.

L’appello di Art.1 era infatti rivolto anche al Movimento liberi insieme che ha aderito all’iniziativa, così come il Movimento Crocetta Presidente, nato nei giorni scorsi al Jolly di Palermo e ramificato in tutte le province dell’isola. All’incontro ha aderito anche VivaMessina.com. presentato alla città il 17 novembre. Reset ne ha per tutti.

Crocetta è un rappresentante di un partito e candidato della coalizione supportata da D’Alia e Genovese e quindi immaginare che il suo movimento sia espressione della società civile ci pare a dir poco una forzatura- si legge ancora-Stesso discorso vale per il Movimento “Liberi Insieme” visto l’appoggio che, durante le ultime regionali, il Consigliere Cerreti ha dato all’onorevole Rinaldi.

Identico ragionamento va fatto per alcuni dei promotori di “Viva Messina” come ad esempio il gruppo dirigente di “ZDA” che ha sostenuto la candidatura di Nello Musumeci per poi riscoprirsi società civile all’indomani della sconfitta”.

Tinaglia e gli attivisti di Reset si dicono pronti e aperti al confronto con chi dimostri di essere davvero libero e lontano dal sistema dei partiti, ma anche l’idea delle primarie d’iniziativa popolare non incontra l’entusiasmo sperato, dal momento che Art.1 non parla di contenuti e programmi ma già di candidature

“Ci chiediamo, ancora, dove siano stati questi movimenti negli ultimi 18 mesi e perché vengano fuori come funghi a ridosso delle Amministrative, senza parlare poi del fatto che non rammentiamo un solo intervento sulla formazione, sui servizi sociali, sulle municipalizzate, sul dissesto, sull’utilizzo dei 300 milioni per le opere compensative del ponte e su tutte le vertenze che la città è costretta ad affrontare, oramai, quasi quotidianamente. Non ci appassionano i discorsi sulle candidature. Siamo semmai interessati ai confronti sulle questioni e sulle soluzioni che ognuno dei movimenti potrebbe e dovrebbe individuare nell’interesse della città”.

Il Movimento sottolinea come nel corso dell’ultimo anno abbia promosso e organizzato una serie d’iniziative, culminate con la presentazione a maggio della Piattaforma programmatica senza che si sia vista neanche l’ombra di questi altri movimenti o associazioni che stanno invece spuntando adesso a pochi mesi dalle scadenze elettorali. Reset sente puzza di vecchie logiche che si nascondono sotto abiti nuovi di zecca.

“Lo diciamo chiaramente. reset! non intende contribuire alla costruzione di un “paravento civico” di gruppi che fanno comunque capo ai soggetti partitici di cui non condividiamo metodi e obiettivi, che sono quelli che hanno portato alla sfascio la città. L’art. 3 del nostro statuto non consente al nostro movimento di accettare tra gli iscritti persone che abbiamo una tessere di partito e/o che abbiano mai amministrato la città di Messina né di fare accordi elettorali con i partiti.

Siamo, quindi, interessati ad accordi solo con soggetti, associazioni, movimenti, organizzazioni che rappresentano davvero la società civile e non abbiano rapporti o siano emanazione dei partiti politici”

Il comunicato si conclude con la proposta alternativa partendo dal presupposto che per Reset le sole “primarie di iniziativa popolare” sono il primo turno delle elezioni, le uniche, secondo il movimento che possano assicurare che i partiti stiano davvero fuori dalla porta e non prevalgano sotto banco altre logiche. In caso contrario il vero rischio è che anche le primarie d’iniziativa popolare finiscano con l’essere “drogate” da influenze e logiche che nulla hanno a che vedere con i propositi iniziali.

“E’ quello il metodo trasparente, il primo turno delle elezioni. Usiamo la parola trasparente non a caso poichè facciamo esplicito riferimento a quanto denunciato da alcuni esponenti renziani del PD locale ed al risultato, unico ed anomalo, delle primarie del centrosinistra a Messina.Ovviamente un caso anche questo. Se tra i movimenti civici nati ed esistenti ci fosse qualcuno disponibile a siglare un accordo, davanti alla città, con il quale si impegna a non fare accordi con i partiti politici, sia in caso di sconfitta che di vittoria delle elezioni, reset!, è disponibile ad impegnarsi a sostenerli nel caso in cui non fosse il proprio candidato ad arrivare al ballottaggio”

Rosaria Brancato