Messina fuori dal “Decreto Milleproroghe”: senza sgravi fiscali molte imprese rischiano di chiudere

Dopo l’alluvione del 22 novembre scorso , che ha colpito principalmente la zona tirrenica , Messina e la sua provincia hanno provato a rialzarsi. Con forza e dignità, senza vittimismo e senza piagnistei nonostante si trattasse dell’ennesima catastrofe abbattutasi sul nostro territorio, già duramente colpito nel 2009 prima e nel 2010 poi. Anche questa volta abbiamo pagato un conto salatissimo, con tre vittime innocenti. Ma oltre il danno, purtroppo, da queste parti c’è sempre anche la beffa e, così, Messina, rimasta fuori dal decreto Milleproroghe, non godrà della sospensione dei tributi, concessa invece a Genova ed alle altre zone della Liguria. Una nuova ed inspiegabile discriminazione, che indigna tutti ma che avrà ripercussioni concrete sulle popolazioni alluvionate e sulle imprese che sorgono in quelle aree martoriate dalla natura. Proprio in difesa delle aziende interviene oggi il presidente della Camera di commercio, Nino Messina, che lancia un grido d’allarme.
“Il mancato inserimento nel cosiddetto Decreto Milleproroghe della sospensione degli adempimenti fiscali e contributivi a carico delle imprese che operano nelle zone colpite dai danni del nubifragio del 22 novembre scorso – dichiara Messina – ci preoccupa molto.Le aziende investite dalla grave crisi che colpisce l’economia regionale e nazionale e che operavano già con grande difficoltà, dopo gli eventi calamitosi che hanno prodotto gravi danni alle strutture, ai locali ed ai mezzi utilizzati, rischiano la chiusura – prosegue Messina – con conseguenze gravissime sul piano produttivo, dell’occupazione e della tenuta sociale. Gli uffici di presidenza stanno, pertanto, provvedendo a convocare nei prossimi giorni una riunione di Giunta urgente per predisporre idonee iniziative utili a richiamare l’attenzione delle istituzioni e delle deputazioni che rappresentano il territorio”.
L’Ente camerale, per proprio conto, formulerà una richiesta urgente di intervento finanziario da parte di Unioncamere Nazionale nell’ambito delle risorse finanziarie del Fondo perequativo come già è avvenuto per Giampilieri e Scaletta. Infatti, in quella contingenza, la Camera di commercio, con procedure di evidenza pubblica, ha previsto l’erogazione a 36 aziende, che hanno ripreso l’attività, di contributi economici in ragione dei danni subiti e certificati. Con lo stesso progetto, è stata affidato all’Università di Messina (team di pianificazione del laboratorio di Analisi Territoriale, Economia e Pianificazione del Centro di Studi Integrati del Mediterraneo- CIMS- CIRFEM), in partnership con la più grande Università pubblica del Commonwealth della Virginia/USA, uno studio che miri ad identificare le opportunità di riqualificazione e sviluppo delle aree alluvionate.Inoltre, sempre con le risorse finanziarie del Fondo Perequativo Unioncamere Nazionale è stato affidato a professionisti della Soprintendenza alle Belle arti la raccolta in un volume – che sarà presentato quanto prima – delle opere d’arte presenti in quel territorio al fine di promuovere potenziali flussi turistici.