Il M5S: “Noi non siamo per la gente o con la gente. Noi siamo la gente”

“Noi non siamo per la gente o con la gente, noi siamo la gente”, non è una differenza da poco quella che sottolinea il candidato del M5S Francesco D’Uva ad apertura della conferenza stampa di presentazione dei candidati a Camera e Senato, nella sala consiliare di Palazzo dei Leoni.

Questo strano popolo di “alieni” per i politicanti di mestiere ha iniziato proprio in Sicilia la rivoluzione dei numeri, portando il Movimento 5 Stelle a diventare il primo partito all’Ars con 15 deputati. “Adesso ci apprestiamo a fare di meglio- spiega- perché la rivoluzione inizia dalla Sicilia”. Non a caso all’incontro erano presenti anche alcuni deputati regionali, tra i quali la messinese Valentina Zafarana, che in pochi mesi hanno tramutato gli impegni presi in campagna elettorale in fatti, dai tagli alle indennità al no al Muos. A dar man forte agli apripista regionali contano di aggiungersi i candidati grillini alle Politiche, presenti oggi in sala: dal capolista al Senato Francesco Campanella, alla capolista alla Camera per la Sicilia Orientale Giulia Grillo, ai candidati messinesi nelle liste e cioè Tommaso Currò, Francesco D’Uva, Alessio Villarosa, Alberto Laspada, Maria Cristina Saija, Gaetano Nucifora, Angelo Nicotra (alla Camera) e Leonardo Russo e Carlo Fanara (Senato).

Il programma è stato scritto sin dal 2009 ed è in continuo aggiornamento grazie al contributo di tutti i cittadini che mettono a disposizione idee, progetti, proposte, competenze. La lotta agli sprechi è tra i primi posti, con i tagli anche alle indennità parlamentari, ad esempio i deputati grillini incasseranno solo 5000 euro lorde, e rinunceranno all’assegno di fine mandato. Tagli alle province, legge anticorruzione, reddito di cittadinanza, abolizione dei finanziamenti pubblici ai partiti ed ai giornali, ripristino dei fondi tagliati alla sanità ed alla scuola, tagli alla Tav e al Ponte, legge sul conflitto d’interesse sono alcuni dei punti cardine. Ma basta sentire le parole dei candidati per capire come la priorità assoluta non sia “la conquista della poltrona” ma il portare a Roma gli interessi, appunto “della gente”. Giulia Grillo ad esempio si sofferma sulla battaglia per il diritto alla salute e per la tutela dell’ambiente “Uno studio di 10 anni sulla regione Lazio-spiega- ha dimostrato come su un campione di 1 milione e 200 mila abitanti del centro storico di Roma la linea della mortalità si sia col tempo collegata all’aumento del tasso d’inquinamento. Ogni aumento di 10 microgrammi di inquinamento ha comportato un aumento dal 4 al 6% della mortalità. La politica deve trasformare il rapporto con l’ambiente”. Sono queste le battaglie che interessano la popolazione, a maggior ragione in Sicilia, divenuta terra di frontiera per quelle operazioni che portano profitto a scapito dei diritti.

“Vogliamo riappropriarci della nostra terra e restituire il futuro ai nostri figli-aggiunge Francesco Campanella- perché per troppo tempo in Sicilia abbiamo esportato il petrolio e venduto la nostra salute. Hanno venduto il nostro territorio alla Nato, al Muos, ci hanno spogliato dei diritti acquisiti dai nostri padri. Ci hanno detto di essere competitivi, ma con chi? Con la Romania e l’India? Si sono mangiati la nostra terra, ora è un nostro dovere cacciare via questi ladri”.

La tutela dell’ambiente ha visto il Movimento in prima fila in questi mesi alla Regione, con i deputati grillini che hanno fatto mancare la presenza all’Ars per il Dpfef fin quando la giunta non ha bloccato le autorizzazioni per i lavori del Muos (il sistema radar della marina americana da realizzare a Niscemi). Analoga battaglia si sta portando avanti per bloccare i lavori dell’elettrodotto aereo Terna, invitando ad interrare le condotte. Tra le proposte che il M5S porterà in Parlamento anche l’estensione della legge La Torre (sulla confisca dei beni ai mafiosi) anche ai politici ed ai funzionari corrotti, l’istituzione di una commissione d’inchiesta sul sistema bancario e sul riciclaggio di denaro sporco “Un giro d’affari annuo di 150 miliardi di euro che fa comodo a tanti non vedere e non colpire” dichiara Mauro Giarrusso, avvocato catanese in prima linea nel contenzioso, negli anni scorsi, tra i comitati spontanei e la Regione dell’era Cuffaro che voleva realizzare 4 mega termovalorizzatori per importare rifiuti dalla Campania e smaltirli in Sicilia “Ho iniziato così ad avvicinarmi al Movimento, perché mi hanno chiesto di difendere il territorio da un affare da 8 miliardi di euro che si giocava sulla pelle dei siciliani. Così ho capito che non dovevo lottare per cambiare le scelte dei politici, ma cambiare la politica. Ed eccomi qui”.

Rosaria Brancato