Messina si affida al commissario Croce, sperando che sia una “delizia”

Commissario bagnato, commissario … fortunato. Chissà se la pioggia che ha accolto il commissario straordinario Luigi Croce, inviato dalla Regione per coprire la vacatio politico- ammnistrativa provocata dalle dimissioni dell’ex sindaco Giuseppe Buzzanca, è di buon auspicio, come vorrebbe un antico proverbio nel caso delle spose. Certo è che l’arrivo a Palazzo Zanca dell’ex Procuratore capo apre uno scenario nuovo per il Comune e la città, alle prese con il terzo commissariamento in soli 8 anni e con una serie di emergenze, questo il termine utilizzato dallo stesso commissario, alle quali, in questi nove mesi circa che ci separano dalle prossime elezioni amministrative , bisognerà cercare di trovare delle soluzioni. «Non ho la bacchetta magica» ha precisato subito Croce, che ha rilasciato pochissime dichiarazioni in attesa di prendere in mano la situazione, ma probabilmente avendo già molto chiaro il contesto in cui si troverà a lavorare sino alla prossima primavera e ben a mente le priorità da affrontare in questa fase commissariale.

Innanzitutto, c’è la questione economica di Palazzo Zanca: il Comune ha sforato il patto di stabilità 2011 per oltre 28 milioni di euro, 23 dei quali sono stati utilizzati per gli svincoli di Giostra, e sulla sua “testa” pende una sanzione di 7 milioni di euro, che saranno decurtati dai trasferimenti statali, tranne che venga accolto il ricorso presentato al Tar contro il decreto ministeriale. Ma, ad oggi, non ci sono notizie in merito, soprattutto buone notizie. Le disgrazie finanziarie dell’Ente potrebbero, poi, ingigantirsi con lo sforamento del patto di stabilità anche nel 2012: per evitarlo ci sono solo tre mesi di tempo ed oltre 62 milioni di euro da coprire. Patto di stabilità a parte, il Comune patisce una carenza cronica di liquidità di cassa, dovuta certamente ai tagli nei trasferimenti statali e regionali, paria a 34 milioni di euro, ma anche a spese di cui forse si sarebbe potuto fare a meno; e non ha ancora approvato né il bilancio consuntivo, i cui termini sono scaduti il 30 giugno, né quello previsionale, i cui termini scadranno il prossimo 31 ottobre. Lo spettro del dissesto avanza inesorabilmente e da oggi la patata bollente è nelle mani del commissario Croce.

Sempre all’ex Procuratore capo della Procura della Repubblica di Messina spetterà il compito di provare a sciogliere il nodo delle partecipate del Comune, società dai conti in rosso dalle quali dipendono servizi essenziali per la collettività: Messinambiente e Atm su tutte. Si escludono miracoli, nessuno potrebbe chiedere al neo commissario Croce di risolvere in così poco tempo i problemi di queste due aziende, ma di fare chiarezza su eventuali responsabilità sì. Anzi, per far questo sembra l’uomo giusto al posto giusto, lui che è un magistrato in pensione.

Non è escluso che per adempiere al meglio alle sue funzioni, Croce di decida circondarsi di persone di sua fiducia. C’è già un nome che circola insistentemente tra i corridoi di Palazzo Zanca. E’ quello dell’avvocato Nino Dalmazio, già presidente di Messinambiente. Fu proprio Croce, nell’allora ruolo di procuratore capo a mettere Dalmazio al vertice dell’amministrazione giudiziaria disposta per la società che si occupa della raccolta rifiuti dopo la clamorosa inchiesta sulla gestione di Messinambiente, che portò a numerosi arresti ed al commissariamento per infiltrazioni mafiose. Non è ancora chiaro quale posto occuperà Dalmazio, che – secondo indiscrezioni – potrebbe essere nominato consulente di Croce, in quanto conoscitore delle dinamiche di palazzo Zanca . Per Dalmazio si tratterebbe, quindi, di un ritorno al Comune dopo l’esperienza a Messinambiente, di cui è stato anche presidente. Ed un ritorno potrebbe esserci anche per un altro ex di Palazzo Zanca, Antonio Ruggeri, sino a due settimane fa Capo dell’Ufficio di Gabinetto, poi sostituito dal vice sindaco Orazio Miloro , che con determina sindacale aveva nominato Antonino Cama. Ruggeri non aveva gradito la sostituzione e farà tutto ciò che è nelle sue facoltà per riprendersi quel posto: all’arrivo di Croce al Comune si è fatto trovare operativo e collaborativo nonostante fosse ufficialmente in ferie. L’ultima parola spetterà naturalmente al commissario, che già nel giorno del suo insediamento ha trovato sulla scrivania una richiesta formale di trasferimento: quella di Calogero Ferlisi, attualmente dirigente all’Avvocatura, che -come anticipato nei giorni scorsi – vuole tornare a capo del Corpo di polizia Municipale.

Sempre per restare dentro il palazzo, l’ex procuratore capo è certamente consapevole del fatto che dovrà recuperare il rapporto con il Consiglio comunale, unico organo elettivo in carica, che durante l’amministrazione Buzzanca ha vissuto mesi anzi anni bui, anche per responsabilità proprie e non solo dell’ex sindaco. Croce sarà chiamato a rivitalizzare una collaborazione forse mai davvero iniziata con Buzzanca. Ma è soprattutto guardando fuori dal palazzo che il neo commissario dovrà misurare il proprio operato, pensando a Messina ed ai messinesi, che si affidano a Croce sperando che diventi una “delizia”. Da apprezzare oggi e ricordare domani. (Danila La Torre)

GALLERY DI DINO STURIALE