La Procura di Messina ha chiesto il giudizio immediato per gli agenti della Guardia di Finanza coinvolti nell’indagine sui controlli ad alcuni locali estivi messinesi. Il sostituto procuratore Fabrizio Monaco, titolare del caso, ha chiesto ed ottenuto che i finanzieri vadano direttamente a giudizio, saltando la fase dell’udienza preliminare. Il processo per loro comincerà davanti ai giudizi della II sezione collegiale a partire dal prossimo 1 giugno. I nomi delle persone che ora dovranno difendersi coincide con le misure disposte a suo tempo dal Giudici per le indagini preliminari Maria Teresa Arena, cioè il maresciallo Domenico Inferrera, Massimo Giuffrè, Gaetano Calafiore. Ha chiesto di essere giudicato col rito abbreviato e sarà quindi processato dal Giudice per l’udienza preliminare, Giuseppe Rondinone. Per lui l’udienza è stata fissata invece al prossimo 21 aprile.
Se i nomi degli imputati non cambia, è parecchio mutato invece il quadro accusatorio rispetto alle ipotesi formulate inizialmente dalla Procura e che avevano portato a disporre i domiciliari per i finanzieri.
Il Tribunale del Riesame, infatti, tornato ad occuparsi della vicenda anche recentemente, ha ridimensionato il castello accusatorio sia sotto il profilo delle esigenze cautelari che della sussistenza degli indizi.
Il TDR (presidente Antonino Genovese) ha infatti recentemente rimesso in libertà Giuffè e Inferrera, disponendo in alternativa la sospensione dalle funzioni per un anno. Il Collegio è intervenuto, su istanza del difensore, l’avvocato Nunzio Rosso, annullando la decisione de GUP Arena, che invece aveva detto no alla richiesta di liberare gli agenti, malgrado fossero state chiuse nel frattempo le indagini su di loro.
Precedentemente il Riesame aveva già “cassato” alcune accuse, revocando la misura per Calafiore su richiesta del legale, l’avvocato Enzo Grosso. Calafiore era tornato in libertà già a dicembre scorso, circa un mese dopo gli arresti.
Alessandra Serio
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