Assenteismo allo IACP: 4 arresti e 54 obblighi di firma. IL VIDEO

Oltre cento anni sono passati dal sisma del 1908, ma sono ancora molte le persone che vivono in baracche fatiscenti con la fogna che scorre dentro le abitazioni. Una città dove per assegnare un alloggio popolare passano anni. Una città dove mentre il risanamento va avanti con una lentezza elefantiaca si scopre che l’83.4 per cento dei dipendenti dell’Istituto autonomo case popolari si assenta regolarmente dal posto di lavoro. Su 96 dipendenti dell’istituto autonomo case popolare 81 erano assenteisti. Ottantuno dipendenti che dovranno rispondere di falso ideologico e truffa aggravata ai danni dello Stato. Quattro di loro state arrestate e si trovano ai domiciliari perché si sono assentati per oltre 12 ore dal posto di lavoro. Uno dei quattro arrestati ha cumulato 90 ore di assenza in un solo mese. Due settimane intere. Per 54 dipendenti è invece scattato l’obbligo di firma. Da domani, prima e dopo andare a lavorare, sempre se manterranno il loro posto di servizio, dovranno recarsi alla stazione dei carabinieri e firmare. Altri 23 dipendenti sono stati denunciati a piede libero. A condurre l’operazione “Badge Sicuro” sono stati i militari della Guardia di Finanza coordinati dal procuratore aggiunto Sebastiano Ardita e il sostituto Antonio Carchietti. Le indagini avviate a gennaio di quest’anno e concluse a settembre hanno preso in esame in particolare 35 giorni lavorativi a partire dal 14 febbraio. Una telecamera nel locale dove c’erano i lettori dei badge ha accertato come i dipendenti, a piccoli gruppi, si mettevano d’accordo tra loro affinché uno timbrasse i badge magnetici degli altri, consentendo a questi di arrivare in ritardo, andare via in anticipo dal posto di lavoro, o uscire per dedicarsi a faccende personali. C’era chi andava al bar, altri passeggiavano per le vie dello shopping insieme ai colleghi. In altre occasioni la pausa per il pranzo, fissata in 30 minuti, durava oltre due ore e qualcuno, dopo il pranzo, sceglieva di non tornare proprio dietro la scrivania. Le ordinanze e i provvedimenti sono stati siglati dal Gip Monica Marino. Gli 81 dipendenti assenteisti, oltre al licenziamento, ad una condanna da uno a cinque anni di reclusione e una multa da 400 a 1.600 euro prevista per il reato di truffa aggravata ai danni dello Stato, saranno chiamati a risarcire il danno patrimoniale, pari al compenso corrisposto a titolo di retribuzione nei periodi per i quali sia accertata la mancata prestazione, nonché il danno all’immagine subita dall’amministrazione pubblica.