Nino Germanà: “Nè con Forza Italia nè con il Pd, ma nel fronte unico dei moderati in Area Popolare”

Dopo il ventennio berlusconiano è il momento della moderazione tanto agognata.

Bipolarismo è parola a cui si possono attribuire diverse connotazioni: c'è l'accezione schizoide che, spesso, ahi noi , ha connotato anche l'atteggiamento di certi politici di ieri e talvolta di oggi, ammettiamolo. C'è un altro bipolarismo, quello che molti sognano da tempo come spartiacque tra gli estremismi e gli animi moderati. E proprio alla famiglia di questi ultimi, come la maggioranza degli italiani, appartengo anch'io. Dopo il ventennio berlusconiano, trascorso senza raggiungere la mission agognata del sopra detto bipolarismo, i tempi potrebbero essere ora maturi per restituire dei riferimenti moderati a quei cittadini che non si rivedono nei fanatismi di certe realtà che, cavalcando il malcontento e le paure della gente, giocano a fare terrorismo psicologico senza far altro che polemiche e proclami da perenne campagna elettorale.

Apprendo dalla stampa -e dal vostro giornale- di essere quotidianamente "discusso" per via del mio futuro politico che, parafrasando le parole della sempre arguta Rosaria Brancato, mi darebbe un giorno nel Pd, un altro in Sicilia Futura, un altro in Forza Italia. Come la Vostra stessa brillante giornalista ha già di suo, argutamente, escluso a priori, l'ipotesi di un ritorno alla casa madre non è una possibilità da considerare. Non si torna indietro anche se questo, purtroppo, è quello che taluni scelgono. Personalmente ritengo si debba guardare avanti e lo faccio nel momento in cui aderisco ad Ncd, all'atto della scissione del Pdl che ho contribuito a fondare. Si è trattato di un atto dovuto alla cittadinanza che ho compiuto non certo a cuor leggero. Ma il Nuovo Centrodestra è stato, come ho spesso ribadito, una parentesi obbligata per non venire meno alla responsabilità che gravava sulle spalle di quanti, come me, sono stati chiamati a rappresentare i cittadini. Oggi è, di fatto, un'esperienza superata. La stagione delle riforme sta proseguendo e, indiscutibilmente, la presenza al Governo della nostra corrente, mitiga certi deliri estremisti che vorrebbero politiche sociali ed economiche spesso distanti dalle linee guida che il popolo moderato desidera vedere attuate nel nostro Paese.

Adesso é tempo di guardare avanti, noi lo facciamo e creiamo un fronte unico di Area Polare insieme all'Udc. Questa è l'unica verità che riguarda il mio percorso.

Che poi mi si dia vicino a diversi ambienti e prossimo al passaggio in questo o quel partito, lo ammetto, mi fa sorridere e, a ben guardare, quasi mi lusinga, significa che sto facendo la cosa giusta: dialogare con tutti e ragionare alle soluzioni possibili con i colleghi, indipendentemente dal partito di riferimento. Questo è il mio modo di vedere la politica, quella "del fare" di cui in troppi, anche senza un perché, spesso si sono riempiti la bocca e i manifesti elettorali.

Mi sento attento al territorio, so di essere sempre stato disponibile interlocutore di tutti -non temo smentite a riguardo-, e sono consapevole di essere una sponda per molti amministratori locali. Per creare titoli sensazionalistici e alimentare chiacchiericcio da gossip politico questo si traduce in voci di corridoio che mi vogliono in lunedì vicino a questo e il giorno dopo ad un altro. La realtà è che non è mai esistito alcun dialogo con il Partito Democratico per un mio possibile ingresso tra le sue fila; che non sono prossimo ad entrare in Sicilia Futura o altri gruppi diversi dal mio. La verità è che con l'onorevole Picciolo, così come con tanti altri colleghi, cerco di lavorare in modo sinergico per analizzare i problemi della nostra terra e porvi soluzione nei limiti del nostro possibile. E se il pettegolezzo mi tocca così spesso, bè, nonostante io dal lunedì alla domenica sia e resti al mio posto, vuol dire che la mia attività interessa ed è quindi evidente e la sua trasversalità riconosciuta. Non devo essere io ad incensare il mio modus operandi, faccio il mio dovere, infischiandomene di cosa si possa pensare. So qual è il mio posto. Ed è dalla parte del territorio perché prima di tutto sono un cittadino ed è in primis mio interesse garantire a mia figlia e la sua generazione un posto ideale in cui crescere.

Il mio concetto di bipolarismo non equivale a giustificazione per un trasformismo che, mio malgrado, sarei cieco a non vedere spesso intorno a me -come lo vedono in tanti-. Un punto di riferimento per i moderati cattolici, questo sì che è un obiettivo, non un'utopia, io ci credo e continuerò in questa direzione finché crederò fortemente, come oggi credo, sia la giusta strada da seguire. Grazie per l'attenzione.

Nino Germanà