Giochi di potere all’Ars e bilanci. Musumeci: “Le riforme o si torna al voto”

I tempi per la Finanziaria, vista l’aria che tira all’Ars, vanno verso la proroga al 30 aprile. Un mese di tempo per ricucire strappi e soprattutto vedere ciò che accade a Roma tra centro destra e M5S.

Nel frattempo Musumeci ha ribadito ai suoi quel che più volte aveva detto in campagna elettorale: “Non ci sto ai giochetti né a farmi tirare la giacca da nessuno. Se non riusciamo a fare le riforme si torna a votare, non sono attaccato alla poltrona e questa è la mia ultima stagione politica. Voglio essere il presidente della semina non della raccolta”. Men che mai vuol essere il presidente della colletta, che è in fondo quello che parte dei deputati Ars “vecchia maniera” vorrebbero, impantanando in Assemblea i lavori sugli strumenti finanziari.

Quanto sta succedendo a Roma ed una distensione dei rapporti con i pentastellati disinnesca il potere in mano a molti “peones” e ribelli che stanno giocando con la maggioranza facendo pesare il singolo voto.

L’apertura tra Musumeci e Cancelleri c’è stata ma al momento solo a distanza ed infatti il leader dei grillini pur condividendo l’ipotesi di dialogo preferisce che non vi siano intermediari.

La “dipartita” di Sgarbi è un altro passo in questa direzione. L’ormai ex assessore regionale ai Beni culturali ha definito Musumeci un “maleducato” che non risponde ai suoi messaggi, sebbene il comportamento del critico, che durante la campagna elettorale ha diffuso un video seduto sul water insultando Di Maio, non brilli per bon ton.

Proprio il M5S aveva presentato una mozione di censura su Sgarbi ed è probabile che il gelo calato tra Musumeci ed il neo parlamentare di Forza Italia sia un elemento in più direzione dialogo.

Certo è che i numeri sui bilanci in questo momento Musumeci in Assemblea sembra non averli, complice anche una posizione critica della Lega, rimasta fuori dalla giunta, che reclama un posto (e non è detto possa essere proprio quello liberato da Sgarbi).

Insomma la situazione è tutto fuorchè da clima di Pasqua. A smorzare i toni ci provano gli eletti di Sicilia Futura che chiedono l’apertura di un tavolo sulle cose da fare mentre il Pd ribadisce ferma opposizione: “Tanto, tra non molto Musumeci farà entrare un assessore leghista in giunta e troverà l’intesa con i 5Stelle”.

Presto per dire come andrà a finire e nel frattempo si continua con l’esercizio provvisorio. Per molti deputati all’Ars, quelli più propensi al “mercanteggiamento” il rischio è, qualora il clima romano vada verso l’asse centro destra-M5S di finire all’angolo. Anche perché Musumeci la sua miccia l’ha accesa: senza accordo si torna a votare.

Non farà come Crocetta, 5 anni ostaggio dell’Assemblea.

Rosaria Brancato