Il caso mense spacca il fronte accorintiano, pioggia di polemiche sull’assessore Panarello

Sul caso mense scolastiche si incrinano i rapporti all’interno del gruppo che fa capo al Sindaco Accorinti. Durissime reazioni sono arrivate proprio da parte di due consiglieri comunali di Cambiamo Messina dal Basso. A contestare fortemente la scelta dell’assessore Patrizia Panarello sono stati Gino Sturniolo e Nina Lo Presti che oggi, durante la seduta del consiglio comunale, sono stati più critici verso la loro amministrazione molto di più di chi realmente siede tra i banchi dell’opposizione. Ieri sera l’unico a chiedere all’Assessore Patrizia Panarello conto e ragione della scelta di far pagare la mensa scolastica anche a chi ha reddito zero e, per giunta, con pagamento anticipato altrimenti i figli non mangiano, era stato il capogruppo Pdl Pippo Trischitta. Una presa di posizione forte che oggi è stata sposata dai due consiglieri e, incredibilmente, anche dall’assessore ai Servizi Sociali Nino Mantineo.

“Le mense sono un servizio essenziale e non possono essere create discriminazioni tra i bambini. Nessun principio di proporzionalità ha ispirato la tabella delle nuove tariffe, provo profondo disagio per questo provvedimento. Suggerisco ai miei colleghi di utilizzare il metodo della concertazione che a quanto pare troppo spesso manca”. Queste le parole dell’assessore Mantineo, questo il commento di un esponente della giunta Accorinti sull’operato di una rappresentante della sua stessa squadra di governo. L’amministrazione “dal basso” è così caduta su tema delicato e che va a colpire proprio le fasce più basse.

Gino Sturniolo ieri non era intervenuto perché prima voleva confrontarsi con l’assessore Panarello e capire perché la sua amministrazione aveva fatto questa scelta: “Ho atteso fino ad oggi nella speranza che l’assessore modificasse il provvedimento, ci ho provato ma non ci sono riuscito”. Il consigliere accorintiano non può accettare che per vincoli contabili si sia deciso di far pagare 0,80 euro al giorno per chi ha reddito 0. “Diciamo di essere la disobbedienza civile trasformata in amministrazione e dunque credo che l’amministrazione doveva avere il coraggio di disobbedire, di trovare il modo per mettere lo zero su quella fascia. Ancor di più è inaccettabile quella circolare che stabilisce che alle famiglie morose verrà negato il servizio. Stiamo confondendo i bambini con le famiglie. Un bambino non è mai moroso e a scuola ha diritto ad un pasto, sempre. E’ inaccettabile che in una classe ci sia un bambino che mangia un panino e un altro che mangia un pasto caldo”.

Non è stata meno dura Nina Lo Presti, che in questi mesi ha contestato la sua amministrazione su più fronti, ultimo la Tares. La consigliera ha esordito dicendo che i 40 anni di battaglie del Sindaco non possono essere trasmessi per osmosi ai suoi assessori, per cui giorno per giorno va conquistata la battaglia, la Panarello ha proprio toppato”. Nina Lo Presti ha ammesso candidamente di trovarsi ancora una volta d’accordo con il collega Trischitta, politicamente lontanissimo da quelli che dovrebbero essere i progetti di Cambiamo Messina dal Basso. “Il fatto che un assessore di questa amministrazione abbia deciso una discriminazione così evidente la dice lunga sull’empatia che non c’è tra il Sindaco e gli assessori scelti. Mai mi sarei aspettata che un assessore di questa giunta potesse mettere in atto una situazione di questo tipo. La forza della disobbedienza come l’atto simbolico bandiera della pace dovrebbe poi trovare atti amministrativi della stessa portata”.

Naturalmente attacchi anche da tutti gli altri gruppi consiliari, “o mangiano tutti o non mangia nessuno” è stato il messaggio lanciato dall’aula.

L’assessore Panarello dovrà probabilmente fornire nuove spiegazioni e chiarire anche ai “suoi” il perché di una scelta che sta creando una bufera e che stava quasi passando sotto silenzio se la vicenda non fosse finita sulla stampa (vedi articolo correlato). A questo punto forse anche il Sindaco Accorinti dovrebbe dire la sua. Gli animi, in questo momento, sono incandescenti.

Francesca Stornante