Accorinti: “Sui tir sbarcati dalla Cartour non torno indietro. Nessun ricatto”

“Io non torno indietro. Per me la Cartour può fare la corsa diurna piena zeppa di auto e va bene. Ma niente tir. Sono sereno,non deve esserci un ricatto”.

La mattina dopo la lettera dell’amministratore delegato della Caronte-Tourist Vincenzo Franza che invitava a riprendere il dialogo, pur avvertendo che senza corse diurne estive sarebbe stato costretto a licenziare oltre 100 lavoratori, (vedi articolo allegato) il sindaco replica, facendo capire chiaramente che l’accordo può essere trovato ma non sui mezzi pesanti, per i quali emetterà comunque l’ordinanza di divieto di transito sul cavalcavia dal 20 luglio.

“Noi vogliamo dare una svolta, un cambiamento rispetto a quanti finora hanno lasciato perdere su questa cosa- spiega Renato Accorinti- La Cartour sbarca in pieno giorno mezzi pesanti, mettendo a rischio la vita dei cittadini. Se parlate con la gente cosa vi dice? Che non è possibile mettere a rischio la nostra vita. Io penso che i Franza sono stati bravi a intercettare in estate il traffico di mezzi leggeri diretti in Sicilia per le vacanze, siamo contenti quindi se la Cartour nelle corse diurne estive scarica milioni di auto. Ma tir no. Io non voglio andare al funerale di persone schiacciate dai tir, non voglio piangere per un lutto che invece spetta a me evitare in ogni modo. Facciamo fronte comune e mettiamo la vita al centro. Il mercato si deve fermare di fronte a questi che per noi sono principi cardine”.

La proposta dell’amministrazione resta quindi la stessa dei giorni scorsi: sì alla Cartour diurna ma solo con i mezzi leggeri, niente camion che imbarcano alle 15 o che sbarcano alle 11 del mattino, fiumi di mezzi pesanti che si immettono nelle vie del centro, via La Farina e Viale Europa.

I Franza hanno però fatto chiaramente capire che la giunta tirerà dritta su questa strada saranno pronti a licenziare almeno 100 lavoratori.

“Sono sereno- commenta Accorinti- Non deve esserci un ricatto. Se un imprenditore viene da me e mi dice: ho tutte le carte in regola per aprire una fabbrica a Piazza Cairoli e assumere 100 persone e io gli dico no, perché non è possibile aprire una fabbrica a Piazza Cairoli allora sono io il cattivo? Ma stiamo scherzando?”

Sulla vicenda interviene, con una lettera aperta, il segretario regionale dell’Orsa Mariano Massaro, che sottolinea come a tutt’oggi nessuno, sindaco compreso, ha chiesto alla Caronte-Tourist di sopprimere anche una sola corsa “pertanto- si legge nella nota- l’annuncio accorato di scomparsa di “quasi 100 posti di lavoro diretti e almeno 50 del relativo indotto” è chiaramente pretestuoso e assume il sapore del ricatto morale. Per non creare squilibri all’attività di traghettamento tu stesso hai violentato la tua storia concedendo, in attesa del completamento dell’approdo Tremestieri, deroghe che di riflesso rendono la città asservita alle esigenze commerciali degli armatori, il senso di responsabilità spesso è sconfinato nell’accondiscendenza passiva, ma se a quest’azienda non si può chiedere la variazione dell’orario estivo stabilito in modo unilaterale, senza subire l’annuncio sistematico dei licenziamenti, allora è meglio arrendersi definitivamente all’eterno diktat e ritirarsi a vita privata”.

Massaro si sofferma poi sulle cifre relative ai tir imbarcati in ogni singola corsa che secondo la società sarebbero 40, ma in base ai dati forniti dall’Autorità Portuale risulterebbe che nel 2013 solo la Cartour in 11 mesi ha effettuato 1.234 corse traghettando 84.870 mezzi. La media giornaliera dei tir imbarcati/sbarcati dalla Cartour si attesta quindi su di 140 mezzi nelle due corse diurne.

Il sindacato fa inoltre notare come in assenza di concorrenza ( l’unica forma plausibile è rappresentata da Bluferries…) chi vuole arrivare a Messina in auto, col camion oppure a piedi deve nell’80% dei casi, rivolgersi all’armatore privato a prescindere dagli orari di imbarco e sbarco

“Il rischio di perdita di clientela per C&T è davvero minimo- continua Massaro- pertanto, le lamentate difficoltà commerciali e i rischi occupazionali legati agli orari della Cartour sono pura filosofia volta a mantenere un principio quasi ideologico per cui a quest’azienda non si può chiedere un passo indietro altrimenti arriva il ricatto occupazionale. E’ compito statutario del sindacato di base impedire che il diritto al lavoro si baratti col disagio dei cittadini. Se la scelta obbligata fra salute e lavoro ha funzionato per tanti anni a Taranto con l’ILVA, impegneremo ogni strumento per evitare che si verifichi a Messina. Un Sindaco con la tua storia alle spalle non può cedere al ricatto che Franza ha preannunciato con toni concilianti… ma sempre di ricatto si tratta”.

L’Orsa ricorda poi come la situazione dei marittimi precari impiegati nella Cartour sia delicatissima perché “sono penalizzati dal dumping contrattuale che in azienda gli riserva un trattamento discriminante rispetto ai lavoratori a tempo indeterminato, renderli anche oggetto di scambio per la questione dell’orario estivo è inaccettabile”. Mantenere le due corse diurne solo per le auto sarebbe quindi una soluzione ottimale, tenendo in considerazione il completamento dell’approdo a sud. Del resto, l’ordinanza scatterà il 20 luglio e questo comporterà che per un mese 140 mezzi pesanti attraverseranno il centro di giorno.

“Auspichiamo una soluzione mediata che non faccia stravincere nessuna delle parti in causa e non esponga a rischio cittadini e lavoratori marittimi. Confidiamo nell’abbandono delle posizioni rigide che non servono a nessuno, le soluzioni si ottengono confrontandosi con umiltà. Risulta ovvio che se dovessimo apprendere di eventuali soluzioni “fantasiose” tese a mantenere lo status quo a discapito della città e/o eventuali ritorsioni a danno dei marittimi, saremo costretti a mobilitarci con ogni strumento di lotta sindacale al fianco di movimenti, associazioni e cittadini/lavoratori che pretendono rispetto persino dal gruppo Franza”.

Rosaria Brancato