Caso Cartour, il prefetto si schiera con il gruppo Franza e scrive al sindaco

Sul fronte Cartour il prefetto si schiera con il gruppo Franza. Dopo aver convocato un incontro di tipo tecnico, servito ad acquisire i dati relativi al flusso di mezzi pesanti collegato alle corse diurne della Messina-Salerno, e sui tempi legati al completamento di Tremestieri, Stefano Trotta, ha preso carta e penna ed ha scritto al sindaco Accorinti, invitandolo ad andare incontro alle istanze della società. Del resto era stato lo stesso amministratore delegato Vincenzo Franza, con una lettera, il 1 luglio, a chiedere l’intervento del rappresentante del governo nel braccio di ferro in corso tra amministrazione e gruppo imprenditoriale.

Così l’ 8 luglio Autorità portuale, Capitaneria di porto, Provveditorato Opere Pubbliche, Rfi e Bluferries hanno portato all’attenzione del prefetto solo i dati “squisitamente tecnici”, ovvero quelli relativi ai flussi dei tir nelle fasce orarie. E’ chiaro che il sindaco non ne fa una questione numerica, ma politica, e parla di diritti non di mercato, né tantomeno di profitto. Senza aver ascoltato quanto aveva da dire Accorinti il prefetto comunque si è attenuto alle posizioni di chi, comunque opera al fianco degli armatori.

“Il Prefetto- si legge nella nota- ritiene significativo l’avere acquisito assicurazione da parte dell’Autorità Portuale circa l’imminente consegna della seconda invasatura dell’approdo di Tremestieri, che quindi si farebbe carico del traffico di mezzi pesanti in atto gravante su Rada S. Francesco e sul porto storico. Rimarrebbe così al centro cittadino il solo carico dei tir provenienti dal molo Norimberga, che come riferito dal Presidente dell’Autorità Portuale, risultano essere in media, in numero di 40 per ciascun carico, per un totale quindi di 80 mezzi circolanti in città nelle ore in questione”.

Varrebbe la pena ricordare che l’Autorità portuale aveva dato le stesse rassicurazioni di imminente consegna della seconda invasatura già nel dicembre scorso, ovvero sette mesi fa e che, la media dei tir per carico è piuttosto “ballerina” dal momento che, l’Orsa, sempre basandosi su dati dell’Autorità portuale per il 2013 ha rilevato una media di 70 mezzi pesanti per carico. Ma al di là della media, per il sindaco si tratta soprattutto dell’applicazione di un principio, volto a tutela della sicurezza dei cittadini. La battaglia di Accorinti non è un fatto tecnico, ma una scelta di tipo politico, una precisa volontà di stare al fianco dei messinesi indipendentemente dal fatto che in pieno centro e in pieno giorno ci siano 40 o 43 mezzi pesanti. E’ un messaggio che equivale a dire “almeno di giorno lasciateci liberi da questa schiavitù”.

“Nell’esprimere apprezzamento per la volontà di affrontare l’annoso problema del traffico pesante nella città di Messina- continua Trotta- il Prefetto auspica che il pur legittimo potere spettante all’Autorità pubblica locale in materia di limitazione e regolamentazione del traffico, sia esercitato dopo l’attivazione di percorsi alternativi e nel rispetto dei principi di legalità ed imparzialità; invita inoltre il Sindaco a non tralasciare ogni ulteriore sforzo per confrontarsi con le varie parti in causa in vista di soluzioni, ove possibile, condivise, che contemperino i vari interessi in gioco e che tutelino l’ente locale da possibili conseguenze anche di natura finanziaria”.

Il prefetto è quindi a conoscenza del fatto che il gruppo Franza si sta preparando ad una battaglia di tipo legale ed infatti nei giorni scorsi ha fatto richiesta al Comando dei vigili urbani per acquisire i dati relativi agli incidenti che si sono verificati dal 2000 al 2014, nelle zone attraversate dai flussi di gommato.

L’invito del prefetto al sindaco di fare ulteriori sforzi per confrontarsi si scontra con la realtà di una serie di incontri volti proprio a trovare una via d’uscita che tenesse in considerazione tutti gli elementi in campo. La decisione di Accorinti di emettere un’ordinanza di divieto per i tir nel cavalcavia non è frutto dell’impazzimento di una notte, ma la conclusione di una serie di trattative nelle quali l’imparzialità cui fa riferimento il prefetto è sempre stata garantita, probabilmente anche con qualche piccola ingenuità a tutto vantaggio degli armatori. Lo scontro in atto non è frutto di un’antipatia personale o di un comportamento “parziale”, ma la logica conseguenza della decisione di un amministratore di mettere alcune priorità al suo operato. E Accorinti ha messo al primo posto i diritti dei cittadini.

La palla adesso passa al primo cittadino che dovrà decidere se tirare dritto o fare passi indietro, anche alla luce di questa lettera.

“io non farò passi indietro- ha spesso ribadito- ed anzi, invito i Franza a fare insieme dieci passi avanti per il bene della città”.

Rosaria Brancato