Casa dello Studente, Orto botanico e Magistero: gioielli contesi da Comune e Università

Scintille tra Comune e Università su tre beni immobili: Casa dello Studente, Orto botanico e Magistero. Ad accendere la miccia, l’incognita sulla proprietà dei tre “gioielli”, da sempre utilizzati dall’Ateneo peloritano per le proprie attività ma che adesso Palazzo Zanca rivendica e vuole portare sotto al propria “giurisdizione”. La notizia è emersa nel corso della seduta della commissione bilancio, durante la quale il commissario straordinario Luigi Croce ha detto chiaramente di volere mettere il “cappello” su quei tre immobili: « Casa dello Studente, dell’Orto Botanico e del Magistero sono nostri», ha dichiarato sicuro.

Il rettore Francesco Tomasello -contattato telefonicamente – afferma di non essere a conoscenza della vicenda: «Io so che sono del Demanio, apprendo questa notizia da lei e l’unica cosa che posso dirle è che già domani chiederò un rapporto dettagliato agli Uffici . A quel punto– continua il Magnifico – sarò io stesso a chiedere un incontro con il commissario per chiarire la vicenda». Il rettore nega , quindi, che tra le due Istituzioni ci sia già stato un contatto sull’oggetto del contendere e manifesta la propria disponibilità al dialogo ed al confronto sulle “carte”.

Ma torniamo al Comune, che spera davvero di poter far confluire nel patrimonio comunale questo “tris” di immobili, per metterli sul mercato ed incassare ingenti somme, visto l’enorme valore degli stessi. Dopo i clamorosi fallimenti del passato, l’alienazione dei beni comunali, infatti, è la vera scommessa da vincere per Palazzo Zanca e non a caso Croce ha affidato all’ing. Castronovo e all’ing. Fusconi il compito di accertare tutte le proprietà del Comune, punto di partenza per redigere il nuovo piano di dismissione.

In questo momento – come spiegato dal ragioniere generale Ferdinando Coglitore in commissione bilancio – «l’unico immobile che resta da trasferire è la Caserma dei vigili del fuoco , per la quale manca soltanto l’atto autorizzativo del Ministero dell’Interno», che ne è l’acquirente. Nel piano pluriennale di riequilibrio 2013-2022 la previsione di incasso per l’alienazione degli immobili è di quasi 44 milioni di euro, poco meno di 5 milioni di euro l’anno.

L’auspicio del commissario Croce, ma non solo il suo, è che nei prossimi anni si possa dare un impulso concreto alla vendita dei beni comunali. (Danila La Torre)