L’assessore Pino: “Ecco perchè nel 2013 abbiamo proposto il molo Norimberga”

“Lo scenario di quel maggio 2013 era diverso rispetto a quello che poi ci siamo trovati ad affrontare, ed è meglio specificare come siamo arrivati a quella proposta che, letta due anni dopo, può apparire in contraddizione con le scelte fatte dall’amministrazione”. L’assessore Sebastiano Pino prova a spiegare il perché di quella proposta che abbiamo ricordato nell’articolo in home page “quando Accorinti voleva i tir al molo Norimberga e 36 corse giornaliere”, fatta dall’allora candidato sindaco di Cambiamo Messina dal basso e che andava in direzione opposta alle ordinanze prese nell’estate 2014.

“A maggio sapevamo che nei mesi successivi sarebbero cambiate molte cose- prosegue Pino- Intanto sembrava quasi certo che nel luglio 2013 avrebbero consegnato l’attracco che era insabbiato, (ndr-cosa che invece è accaduta nell’agosto del 2014 un anno dopo e dopo 3 anni di lavori),poi a settembre sarebbe scaduta la concessione per la Rada San Francesco e in città il dibattito, in piena campagna elettorale verteva sulla possibilità di porre la parola fine e quindi dare un’alternativa. Infine c’era la questione del porto di Tremestieri che entro 3 anni si prevedeva di poter completare. Partendo dal presupposto che quando i due moli a Tremestieri funzionano a pieno regime viene smaltito gran parte del gommato, e che nel 2013, rispetto agli anni precedenti il numero di tir era diminuito da oltre un milione a 616 mila, l’ipotesi era quella di usufruire degli attracchi di Tremestieri a pieno regime,in attesa del completamento del porto, non rinnovare la concessione per la rada e quindi spostare il traffico, in massima parte leggero, al molo Norimberga e restituire quella porzione di territorio alla città”.

Le cose non sono andate così. Probabilmente gli allora candidati hanno peccato d’ingenuità. L’attracco insabbiato è stato consegnato un anno dopo, nell’agosto 2014,e temiamo che abbia influito non poco la guerra dei tir. Anche questo non è bastato, perché pochissimi mesi dopo si è insabbiato di nuovo e, dopo un secondo intervento,adesso siamo ancora “in alto mare”. Ancora oggi, nel 2015, continuiamo a usare il termine “tra 3 anni sarà completato il porto” e rispetto al 2013 ne sono passati due, quindi in sostanza si arriva a 5. Infine la concessione, alla luce delle condizioni precedenti, è stata rinnovata. Così oggi, aprile 2015, ci ritroviamo in una situazione se possibile ancora più complessa.

“Quanto alle dichiarazioni del gruppo Franza che annunciano di voler lasciare il molo ribadisco quanto già detto nei giorni scorsi: è una scelta commerciale. Peraltro, come ha già spiegato l’assessore Cacciola certe decisioni imprenditoriali non si prendono nell’arco di una notte, quindi erano al lavoro già da tempo. Gli imprenditori vanno dove c’è il mercato. Resta da capire, visto che appunto, riteniamo che i Franza abbiano intrapreso questa strada da tempo, quali sono i reali motivi,che a nostro giudizio sono più legati all’attività imprenditoriale che non alle ordinanze di quest’amministrazione. Vedremo nelle prossime settimane”.

Rosaria Brancato