Il molo di Tremestieri di nuovo insabbiato. Richichi: “Stavolta chi ha sbagliato deve pagare”

“Io l’avevo detto, l’avevo ribadito anche nel corso della famosa seduta del Consiglio comunale e ora ci ritroviamo di nuovo punto e a capo. Non si può andare avanti così, adesso vogliamo capire di chi sono le responsabilità. Siamo pronti a diffidare il sindaco Accorinti e anche a chiedere eventualmente un risarcimento danni, ma non è possibile consegnare un lavoro che non è fatto a regola d’arte e ritrovarci sempre con gli stessi problemi, nella totale assenza di informazioni, nel caos, senza un piano del traffico. Ora basta, chi ha sbagliato paghi”.

E’ un fiume in piena Giuseppe Richichi, leader degli autotrasportatori dell’Aias e già da lunedì è pronto a scrivere al sindaco e a rivolgersi ai legali. L’attracco di Tremestieri infatti è di nuovo insabbiato. Sin dalla sera del 5 la situazione è diventata critica e il molo, su disposizione della Capitaneria di porto è stato chiuso il 6 ed anche il 7, dopo un sopralluogo. “La Capitaneria di Porto-Autorità Marittima dello Stretto ha verificato un considerevole accumulo di sabbia che ostruisce buona parte dell'accesso all'approdo". L'invito del Comandante Samiani è rivolto all'Autorità Portuale, "di attivarsi per verificare le condizioni tecniche (quotazioni e franco ingresso) al fine di consentire di valutare con quali modalità o limitazioni potrà eventualmente essere garantito l'immediato utilizzo del porto".

Tradotto: la prima ondata di maltempo ha comportato un nuovo insabbiamento dell’invasatura consegnata ad agosto scorso dopo 3 anni di attesa.

Nel frattempo il traffico dei mezzi pesanti è stato nuovamente dirottato verso la Rada San Francesco e il porto storico ha ritrovato nella banchina quella nave che Bluferries aveva spostato ad ottobre come conseguenza delle ordinanze anti-tir. Il cielo, il vento e la pioggia hanno comportato quella soluzione, per quanto riguarda il porto storico, prospettata dall’Orsa all’amministrazione, rispedita invece al mittente perché ritenuta inattuabile.

“Intanto noi siamo di nuovo al punto di partenza, anzi peggio di prima- commenta Richichi- Chi ha fatto i lavori ha realizzato una specie di palafitta, così mentre sopra c’è il muro, sotto ci sono i pali ed in questo modo la sabbia trova facile spazio. E ora siamo di nuovo tutti in centro, e, giustamente, il porto storico è stato riaperto. Io dico, l’organizzazione si deve discutere prima. Accorinti non poteva consegnare un lavoro senza un collaudo serio, senza verificare se l’opera era stata effettuata a regola d’arte. Ha fatto tutto in fretta perché aveva le ordinanze. Ma adesso chi ha sbagliato deve pagare, se ha sbagliato il sindaco, l’impresa, io non lo so, ma qualcuno deve dare conto di come vengono spesi i soldi pubblici se poi ci ritroviamo in queste condizioni. E non mi si dica che il maltempo di questi giorni è un fatto eccezionale, perché io sono un camionista e so bene che lo scirocco nello Stretto non è un evento straordinario”.

Ad agosto la consegna di un’invasatura che avrebbe dovuto risolvere, in attesa del completamento del porto di Tremestieri, il problema del traffico pesante. Per la verità il segretario generale dell’Autorità Portuale Di Sarcina aveva invitato ad evitare voli pindarici quanto all’eventuale parola fine sui disagi dovuti all’insabbiamento. Ma nessuno poteva aspettarsi che due mesi dopo la consegna ci saremmo ritrovati con gli stessi problemi.

“Non è possibile che Messina sia l’unica città che non ha un Piano del traffico-continua Richichi- Messina invece deve avere un porta d’accesso e una d’uscita una volta per sempre. Decidete quale. Non può essere che un camionista tedesco o francese, sbarca al Norimberga e trova un cartello, dopo che è sceso dalla nave, che annuncia verbali perché è vietato imbarcarsi in quell’orario. E sto parlando di un camionista francese. E’ quest’amministrazione che ha causato confusione. Invece di sbatterci a destra e a sinistra in base al tempo perché non fate un piano definitivo? Se il porto non era in sicurezza non doveva consegnarlo. Questi problemi ci sono solo qua. “

Il presidente dell’Aias sottolinea come in questo periodo gli autotrasportatori siano in piena campagna agrumicola e questi disagi finiranno con il peggiorare le cose. Quello che serve, secondo lui, è chiarezza.

“Invece di bruciare tutti questi soldi io una proposta l’avrei. Dividiamo l’area della zona falcata e del Norimberga in due parti, tenendo conto del completamento della via Don Blasco. Una parte la si riserva ai divertimenti, ristoranti, spazi per turisti ed un’altra al traffico gommato. Lasciamo Bluferries al porto storico. Noi siamo stanchi,adesso arrivano le prime denunce. Se il sindaco pensa che riconsegna il porto senza che sia sicuro e poi tra un paio di settimane si ricomincia con i disagi, si sbaglia di grosso, lo diffidiamo”.

Insomma l’Aias che già di ricorsi in chiave anti-Accorinti ne ha accumulati tre in pochi mesi, intende tirare dritto, “se questa confusione continua noi ce ne andiamo. Ci sposteremo nella linea Catania Reggio Calabria. Sa che le dico, costa di più, andata e ritorno almeno 150 euro in più rispetto alla tratta con Messina, ma risparmiamo guida, verbali, confusione, attese. Io questo sindaco non lo capisco, il traghettamento porta occupazione e risorse, invece fa di tutto per farci andar via”.

Lunedì Richichi metterà nero su bianco la prima diffida. La guerra dei tir ricomincia.

Rosaria Brancato