Al Comune di Messina record dei record: il bilancio 2015 è alla sua quinta versione

Al Comune di Messina è gara di record… negativi. Come ormai arcinoto in tutta Italia, quando siamo ormai alle porte di maggio 2016, l’ente comunale della città dello Stretto è ancora sprovvisto del bilancio di previsione 2015. A questo record, che continua a catturare l’attenzione dei media nazionali, se ne aggiunge un altro altrettanto significativo: l’amministrazione Accorinti dovrà sfornare nei prossimi giorni la quinta versione del documento di programmazione, che non programmerà alcunché perché riferito ad un esercizio terminato da quasi cinque mesi.

Il poco lusinghiero primato è segnato da tappe ben precise, che vogliamo qui ricordare. La prima versione del previsionale 2015 è stata approvata dalla giunta il 9 dicembre, già in forte ritardo rispetto al termine del 30 settembre imposto dalla legge. Non tutte le ciambelle, però, riescono col buco ed il 29 dicembre l’esecutivo guidato dal sindaco Renato Accorinti ha partorito la versione bis del documento finanziario, esitando un maxi emendamento. Entrambe le delibere di dicembre sono diventate presto carta straccia, perché non supportate dal riaccertamento straordinario dei residui attivi e passivi previsto dal Dlgs.118/2011, che ha introdotto le norme sulla nuova contabilità degli enti locali .

In quel di Palazzo Zanca, infatti, un decreto emanato nel 2011, quindi quattro anni prima rispetto all’entrata in vigore delle disposizioni in esso contenute, è diventato l’alibi per la giunta del ritardo nella presentazione del bilancio di previsione. C’è voluto un accordo con il Centro Studi Enti Locali di Pisa e l’arrivo a Messina degli esperti/badanti, tra cui l’attuale assessore al bilancio Luca Eller Vainicher, per istruire i dirigenti su come muoversi tra le maglie della nuova normativa e mettere in carreggiata la macchina amministrativa comunale, che sull’armonizzazione dei bilanci si è fatta trovare totalmente impreparata. L’operazione del riaccertamento straordinario dei residui si è definitivamente conclusa il 31 marzo, quando la giunta Accorinti ha esitato l’apposita delibera. E sempre al 31 marzo risale la terza versione del bilancio di previsione 2015. Due eventi talmente eccezionali da indurre sindaco ed assessori a convocare una conferenza stampa per “festeggiare” pubblicamente l’inizio di una fase nuova per il Comune di Messina, in un clima peraltro surreale visto che solo poche ore prima la Corte dei Conti aveva “decretato” l’irreversibilità della crisi dell’ente. E dalla magistratura contabile è attesa in questi giorni la deliberazione a seguito dell’audizione del 13 aprile.

Tornando alla terza versione del bilancio di previsione, a Messina il motto non c’è due senza tre diventa non c’è tre senza quattro. Lo schema di bilancio 2015 contenuto nella delibera del 31 marzo è stato ancora una volta rivisitato il 21 aprile con la prima proposta di delibera firmata da Eller, nel frattempo subentrato a Guido Signorino, spogliato di tutte le deleghe e del ruolo di vice-sindaco ma incredibilmente rimasto in giunta con la sola delega-contentino allo sviluppo economico.

La quarta versione del bilancio di previsione 2015, partorita come detto il 21 aprile, è quella recentemente analizzata dal Collegio dei revisori dei conti,il quale ha riscontrato una serie di disallineamenti contabili che – secondo Zaccone e colleghi – minano la veridicità del documento contabile. Anche questa quarta versione andrà cancellata e riscritta, contrariamente a quanto auspicato dal sindaco Accorinti e dall’assessore Eller, i quali- nella conferenza stampa di domenica scorsa – avevano provato a difendere con le unghie e con i denti il lavoro fatto, anche accusando i revisori dei conti di cercare il pelo nell’uovo. Alla fine, però, ha prevalso la linea dell’Organo di revisione ed il bilancio dovrà essere rifatto. In ogni caso, come espressamente richiesto dall’amministrazione, i revisori dovranno comunque pronunciarsi sul documento finanziario approvato il 21 aprile ed hanno già fatto sapere che il parere sarà negativo.

In attesa che venga formalizzato dall'Organo di revisione il pronunciamento sulla quarta versione del documento finanziario, gli uffici – come confermato dal segretario/direttore generale Antonio Le Donne (vedi qui) – stanno già predisponendo la quinta versione del bilancio di previsione 2015, al fine di superare il prima possibile l'impasse in cu si trova attualmente il Comune.

Cinque diverse versioni per un unico bilancio, che arriva 5 mesi dopo la chiusura dell'eserizio a cui fa riferimento, è un doppio record che difficilmente potrà essere raggiunto in futuro.

E chissà se l’assessore Eller, oltre a sentire puzza di mafia, sente anche il lezzo di un documento contabile ormai putrido, scaduto da un anno e mezzo, per responsabilità che continuano ad essere taciute.

La città agonizza in attesa del bilancio e dei 70 milioni di euro dei contributi statali, che sarebbero già nelle casse del Comune se la macchina amministrativa avesse funzionato come avrebbe dovuto.

Anche i messinesi sentono puzza: puzza di ritardi ingiustificati e di colpe ad oggi senza nomi.

Danila La Torre