Elezioni amministrative: scatta l’operazione “papa straniero”

Alla ricerca del “papa straniero” i leader del centro-sinistra si danno tempo fino a venerdì. Nonostante sia stato varato il regolamento delle primarie, nonostante in casa Pd vi siano ben 3 candidati ai nastri di partenza, nonostante le dichiarazioni ufficiali, i vertici della coalizione sono all’ormai disperata ricerca del nome che abbia, per dirla alla Berlusconi “quel quid” che farà dire a tutti gli altri: “perbacco! Ma perché non ci ho pensato prima?” facendo vincere le amministrative a colpo sicuro. Mentre ben due commissioni formate da esponenti di Pd, Udc, Megafono, Democratici riformisti, Centro democratico, Sel, Psi e movimenti lavoravano alacremente su primarie e programma i rispettivi leader Genovese, D’Alia, Crocetta, Picciolo erano in tutt’altre faccende affaccendati con l’elenco degli Ordini professionali in una mano e l’albo dei messinesi illustri nell’altro per trovare il nome altisonante che o eviti le primarie o porti alle “primarie alla messinese”, quelle in cui tutti corrono ma si sa chi vince sin da una settimana prima. Ed oggi Francantonio Genovese pare abbia incontrato Giuseppe Grioli e Felice Calabrò, i due candidati alle primarie a lui vicini, per cercare da un lato di condurre uno dei due a più miti consigli, al fatidico passo indietro per evitare lotte fratricide a vantaggio di Quero, dall’altro per continuare a sondare il terreno su altri campi. Il “papa straniero” che tutti cercano è il fatidico esponente della società civile che non ha targhetta politica e che mette tutti d’accordo. Che poi abbia un programma, e per di più di centro-sinistra, al momento non sembra un dettaglio che pare interessare ai ricercatori d’oro. Tra i papabili si pesca ormai in tutti gli Ordini professionali, così ad esempio nel taccuino di Genovese al presidente dell’Ordine degli ingegneri Santi Trovato ed al vicepresidente dell’ordine degli avvocati Vincenzo Ciraolo, pare sia finito, balzando nella top ten in poche ore il presidente degli avvocati Francesco Celona . In casa Crocetta chi corre con il vento in poppa è l’avvocato Aurora Notarianni, tallonata a vista dal presidente dell’Ordine dei commercialisti Enrico Spicuzza (attuale commissario Atm) sponsorizzato da Beppe Lumia che vuol così piantare germogli a Messina. A questo punto, per non essere da meno, i Democratici riformisti in un primo momento avevano ipotizzato il presidente dell’ordine dei medici Giacomo Caudo, poi il giornalista Mario Cavaleri, anche se il nome dell’ex commissario della Fiera Fabio D’Amore fa capolino periodicamente. Nelle ultime ore però il gruppo Picciolo-Greco sembra essere orientato a sostenere il candidato/a che sceglierà Crocetta spostando su quel nome i voti. L’Udc è alla sua prima volta con lo strumento delle primarie quindi piuttosto “inesperto”, ma l’ abolizione delle province voluta anche dai centristi pone adesso un problema di poltrone in più, compresa quella “prenotata” per Palazzo dei Leoni. Sia pure recalcitrante pare che D’Alia stia iniziando ad ipotizzare nomi. Nei giorni scorsi si è passato da Carlo Vermiglio a Fortunato Romano, passando per Gaetano Sciacca e, nelle ultime ore all’ex assessore regionale Nino Beninati, che aveva fatto più di un pensierino per la Provincia, sogno distrutto in una notte di mezza primavera all’Ars. L’ex Pdl potrebbe scendere in campo in tandem con Giuseppe Melazzo, il più battagliero consigliere comunale centrista ed oppositore (in solitudine) della giunta Buzzanca. In fin dei conti, a questo punto, mancherebbe tra i “papi stranieri” in fase di valutazione solo il presidente dell’ordine degli architetti, Pino Falzea. Qualcuno dovrebbe contattarlo, se non altro per par condicio.

Se il centro-sinistra è una girandola di nomi nel centro-destra la rosa è ristretta. Gli ex An del gruppo Nania-Buzzanca hanno dissotterrato l’ascia e si preparano a presentare una lista (forse Alleanza per Messina) con tutti i big, da Buzzanca a Miloro, Scoglio e a proporre le primarie on line. Quanto ai nomi del candidato sindaco oltre al giornalista Fabio Mazzeo e a Dario Caroniti e ad un’ipotesi Francesco Stagno d’Alcontres, negli ultimi giorni c’è chi sta pensando di contattare l’ex prefetto di Messina Francesco Alecci che ha lasciato un ricordo positivo per la sua azione in uno dei periodi più critici della città, peraltro ancora lontanissimo dalla parola fine. Potrebbe essere fantapolitica ma entrambe le coalizioni stanno cercando di andare a “pescare” il più possibile lontano dai partiti e dalle segreterie per evitare candidati troppo legati ai pessimi ricordi che i messinesi hanno delle recenti gestioni, di destra e di sinistra di Palazzo Zanca. Non potendo cancellare la memoria degli elettori contano sull’operazione “papa straniero”, un candidato senza tessera e senza responsabilità pregresse sulle spalle.

Rosaria Brancato