Cronaca

I pendolari della sanità: “Assurdo con stipendi da 1600 euro pagarne 22 al giorno per traghettare”

Dopo la protesta dei pendolari della sanità, costretti a traghettare con l’auto pagando un biglietto esoso, la Caronte ha varato una tariffa agevolata di 22 euro a/r. In un comunicato la società ha spiegato le ragioni che hanno comportato le scelte prese in queste settimane. Ragioni che non convincono i pendolari della sanità, che sono anche infermieri, specializzandi, operatori che hanno stipendi che non consentono di poter spendere 22 euro al giorno tutti i giorni. L’alternativa è imbarcarsi a piedi, con notevoli rischi di contagi. Oppure l’intervento delle Ferrovie per garantire corse gratuite ai pendolari dell’emergenza.

“22 euro al giorno? E come si fa?”

Dalle affermazioni della Caronte- spiegano i pendolari– si evince che non hanno avuto aiuti nè statali nè regionali per cui pare impossibile per loro continuare a consentire corse gratuite ai medici. Purtroppo ad oggi i medici pendolari non hanno modo, nemmeno volendo, di permettersi 22€ al giorno visto che lo stipendio medio di uno specializzando è 1600€ quindi loro malgrado una enorme fetta di professionisti si sposterà a piedi, questo aumenterà il rischio di infezione tra sanitari e civili notevolmente. Per il bene dell’intera comunità calabrese e siciliana è necessario trovare una soluzione che coinvolga se possibile il servizio di traghetti statale: le ferrovie dello stato, che permettano anche solo ai sanitari di imbarcarsi sulle loro navi gratuitamente con una chiara certificazione che attesti l’attività lavorativa in una regione e la residenza nell’altra”.

D’Uva: al lavoro su nuova intesa

In mattinata sono arrivate buone notizie, con un post del deputato messinese Francesco D’UVa (M5S) che sta lavorando ad una soluzione.
Sul ripristino della possibilità di traghettamento gratuito, in sicurezza e quanto più rapido possibile per il personale sanitario sullo Stretto di Messina- scrive D’Uva- in queste ore siamo in contatto con il presidente della Regione Siciliana Musumeci e l’assessore regionale alla Salute Razza. Si sta lavorando a una nuova intesa. Facciamo di tutto affinché si arrivi presto alla soluzione definitiva. Occorre sinergia tra Istituzioni, e il buon fine di questa iniziativa può esserne la dimostrazione“.

Più corse e ceck-list

Nei giorni scorsi era intervenuto sulla vicenda anche il deputato regionale 5Stelle Antonio De Luca, invitando il governatore Musumeci a rimodulare le corse e attivare una check-list per consentire ai sanitari e alle forze dell’ordine di imbarcarsi velocemente senza file estenuanti e senza essere costretti traghettare molte ore prima. “A che serve chiamare medici, infermieri, poliziotti e militari ‘eroi’, se poi non si fa niente per aiutarli concretamente? In prima linea ormai da mesi nella lotta contro la diffusione del coronavirus, stanno pagando il prezzo più caro di tutti, in termini di isolamento, rischio contagio e vittime, mancanza dei dispositivi di protezione adeguati, turni massacranti e nessuna attenzione dal governo regionale siciliano. Come se tutto questo non bastasse i pendolari dello Stretto sommano pure la fatica del viaggio e il peso della cattiva organizzazione degli orari di attraversamento in traghetto la cui organizzazione dipende dalla Regione”.