Tirreno

I “pesci dimenticati” delle Eolie passano dalla teoria alla pratica

Torniamo a parlare di pesca e delle isole Eolie, in queste settimane al centro del progetto “I pesci dimenticati” lanciato da Slow Food Isole Slow in sinergia con Blue Marine Foundation e l’associazione Pesca Responsabile Isole Eolie.

L’origine del progetto

Si tratta di un’iniziativa volta a risolvere l’annosa problematica della vendita del pesce durante la stagione invernale. Una criticità che nasce dal maggior afflusso di turisti alle Eolie, portando i pescatori a concentrarsi sulle specie più richieste che divengono quindi oggetto di una pesca più intensiva. Da qui il nome del progetto -pesci dimenticati- per mezzo del quale si vuole creare sistema di pesca sostenibile, controllato e che punti alla stagionalità.

Dalla teoria alla pratica

Dopo una prima fase dedicata all’informazione sulle specie ittiche stagionali, sui loro valori nutrizionali e sull’importanza di una pesca che sia sostenibile tanto per l’ecosistema marino quanto per l’economia, adesso si passa alla pratica.

Tre i ristoranti coinvolti nel progetto: “Civico 147” e “Totò passami l’olio” di Milazzo e il “Grecale” di Messina. In questi ristoranti il 18 e il 19, a pranzo e cena, e il 20 a pranzo, saranno serviti piatti a base di pesce stagionale delle Eolie. Il pescato sarà fornito direttamente dai pescatori isolani, direttamente coinvolti nel progetto.

Nello specifico, alcune delle specie che saranno oggetto dell’iniziativa sono le boghe, le occhiate e le menole. I pesci sono state scelte prestando attenzione a fattori come il basso rischio di impoverimento della specie, la sostenibilità del metodo di pesca, la difficoltà di vendita del pesce, il valore nutrizionale e la possibilità di utilizzo del pescato per ricette tanto della tradizione quanto oggetto dell’estro creativo di chef e cuochi.