Cronaca

Il compleanno dell’assessora in era Covid: “Non è solo un caso politico, si approfondisca in altre sedi”

MESSINA – “Abbiamo ascoltato attentamente le dichiarazioni rilasciate dall’assessora all’Istruzione Laura Tringali nella conferenza stampa indetta per giustificare la vicenda relativa ai festeggiamenti per il suo compleanno svoti all’interno dell’Istituto Antonello (del quale è dirigente, ndr) in piena pandemia. Siamo rimasti molto sorpresi perché le parole dell’assessora hanno certamente aggravato la sua situazione sotto il profilo politico e fatto emergere particolari che potrebbero anche racchiudere i presupposti per essere approfonditi in altra sede”. I consiglieri comunali del gruppo Pd Gaetano Gennaro, Felice Calabrò, Alessandro Russo e Antonella Russo vanno oltre il fatto politico di una vicenda che da giorni ha acceso il dibattito in città e per la quale, dopo le dimissioni chieste dagli stessi consiglieri democratici (sono stati i primi a farlo), adesso si chiedono “approfondimenti in altre sedi”.

“Altri episodi in contrasto con le norme anticovid”

“Dalle parole dell’assessore – incalzano Gennaro, Calabrò, Alessandro e Antonella Russo – apprendiamo che eventi di festeggiamento simili a quelli avvenuti per il suo compleanno si sono già più volte verificati in passato, anche allora in contrasto con le norme anti covid-19 vigenti da mesi come se si trattasse di qualcosa di assolutamente normale, soprattutto di questi tempi. Nonostante tutte le spiegazioni fornite dall’assessora sulla vicende dei festeggiamenti per il suo compleanno restano ancora parecchi dubbi. Riteniamo che la città debba sapere se le spese per l’allestimento del banchetto sono state a carico dell’Istituto o della festeggiata. Per stessa ammissione dell’assessora abbiamo appreso che sono state impiegate risorse umane e strumentazioni dell’Istituto scolastico, che normalmente dovrebbero essere utilizzati per l’attività scolastica e non certo per preparare banchetti privati a gratis, anche se la festeggiata è la dirigente dell’Istituto”.

“Non si può scindere il ruolo di assessore e dirigente scolastico”

Il gruppo consiliare tiene a ricordare all’assessora che “anche quello di dirigente scolastico è un ruolo che riveste una rilevanza pubblica e che le risorse dell’Istituto, economiche e non, non possono essere utilizzate per scopi di natura privata. Tutto ciò è ancor più grave se, chi dovrebbe dare l’esempio maggiore essendo a capo della struttura scolastica, riveste contemporaneamente anche un ruolo politico, peraltro sempre inerente al modo della scuola. L’assessora rappresenta le istituzioni, anche quando assolve al suo ruolo professionale e non è accettabile la distinzione che la Tringali artatamente ha fa tra il ruolo di assessora e quello di Dirigente scolastico. Le leggi, le norme e il corretto e opportuno comportamento delle istituzioni – aggiungono i democratici – devono essere stella polare delle figure investite di funzione pubblica a qualunque titolo e in qualunque circostanza esse si trovino ad operare. Non è certo pensabile che, da “semplice” dirigente scolastica, l’assessore si svesta della propria funzione di amministratrice della comunità locale, di fatto accomodando a proprio comodo norme e regole che da incaricata di pubblico servizio deve rispettare e far rispettare sempre”.

“Nessun attacco personale, ecco perché si deve dimettere”

L’assessora Tringali lamenta “un attacco personale nei suoi confronti da parte di chi, come noi, abbiamo chiesto le sue dimissioni o, comunque, la rimozione dall’incarico assessoriale da parte del sindaco, del quale registriamo l’assoluto silenzio sul tema. In verità, non vi è nella nostra richiesta nessun attacco personale, ma solo una posizione politica rispetto ad una vicenda davvero indecorosa, per giustificare la quale sono state rilasciate dichiarazioni ancor peggiori. Considerate le dichiarazioni rilasciate dall’Assessora la strada del no comment era più proficua e maggiormente dignitosa.

In ogni caso, ci preme evidenziare alla città che il giudizio politico sull’assessora non può essere che il più negativo possibile sia perché non riusciamo ad individuare anche solo una cosa di pregio portata avanti dal punto di vista amministrativo da quando riveste il ruolo di assessore, sia perché la sua figura è balzata all’onore della cronaca politica cittadina solo per episodi come questo del festeggiamento, il che è tutto dire. Di lei possiamo, per contro, ricordare alla città la confusione in cui si trova il settore scolastico comunale da lei amministrato e come è stata gestita fino ad oggi tutta la fase epidemica nelle stesse scuole cittadine. A maggior ragione, dopo le dichiarazioni odierne riteniamo che non sia più accettabile che la Tringali continui nel suo incarico di assessore alla scuola e che debba dimettersi.

“Se non si dimetterà, la rimuova il sindaco”

Qualora la stessa non dovesse farlo, riteniamo che debba essere il sindaco De Luca a dimetterla senza indugio. La città di Messina non merita un assessore che, con grande prepotenza, dichiara di non doversi scusare di niente e con nessuno, nonostante la gravità dell’accaduto. E’ davvero grave constatare come, dinanzi all’urgenza di chiarezza che si dovrebbe in questo momento alla cittadinanza – concludono i democratici – si continui a perseverare con un atteggiamento di sottovalutazione dei fatti e di indifferenza nei confronti di chi oggi soffre per gli effetti economici e sociali delle restrizioni anti Covid-19”.

Sorbello: “Indaghi la Polizia locale”

Altra richiesta dai toni perentori è stata inviata dal consigliere comunale Salvatore Sorbello al sindaco Cateno De Luca, all’assessore Dafne Musolino e alla Polizia locale. Vuol conoscere “i motivi ostativi di una indagine da parte della polizia municipale sulla festa all’interno dell’Istituto scolastico Antonello dall’assessora e dirigente scolastica”. In particolare chiede “se il comandante Giovanni Giardina abbia ricevuto gli stessi input ad agire come per le case di appuntamento e per gli sciatori o se la questione vada insabbiata nonostante le gravi dichiarazioni autoaccusatorie e confessorie da parte della stessa Tringali.

Si verifichi quali e quanti ingredienti sono stati utilizzati per la realizzazione del banchetto privato, quanti prodotti e quanta energia elettrica consumati nell’istituto. Si chiede infine l’individuazione di tutti i partecipanti al banchetto nonché l’individuazione dei responsabili che la Polizia municipale vorrà perseguire inoltrando l’elenco all’autorità giudiziaria”.