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“Il lavoro c’è, non trovo personale: vendo il bar. Il reddito di cittadinanza? Influisce”

di Carmelo Caspanello
“Vendesi attività per carenza di personale”. Lo ha scritto in rosso su un cartellone bianco Natale Luna, posando davanti all’insegna del suo bar, pasticceria, rosticceria. “Sono stanco”, ripete ai clienti che affollano il locale, di buon mattino. “Grazie a Dio – taglia corto il titolare – il lavoro non manca, mancano però i lavoratori. Me ne servono almeno tre, tra sala e laboratorio. Niente. Se ne trovi qualcuno magari prova qualche giorno e poi va via”. Chiediamo se deriva dallo stipendio che viene proposto: “Guardi – risponde Natale – io posso pagarli intorno ai mille euro circa. Quello che posso dirle è che il costo del lavoro è alto, le tasse alle stelle, con le materie prime si sono verificati altri pasticci”.
Di che tipo?
“I prezzi nel periodo natalizio sono lievitati a dismisura, nel mio caso mi riferisco in modo specifico al burro e allo strutto. Per risparmiare qualcosa abbiamo fatto degli ordini importanti. Ed ora sa com’è finita? Che i prezzi si sono abbassati, quindi al danno si è aggiunta la beffa”.
Torniamo al personale che non trova. A suo avviso il Reddito di cittadinanza c’entra?
“Il reddito di cittadinanza influisce e per tanti motivi. Secondo me ha spento la voglia di svegliarsi e andare a lavorare. E quindi anche qui si verifica ciò che accade al nord e di cui si parla spesso in tv. Ma ti rendi conto della realtà quando tocchi con mano il problema. Per far fronte alle richieste mi capita di lavorare anche 20 ore. Non posso continuare così. C’è chi con il reddito di cittadinanza incassa anche quasi mille euro, perché dovrebbe venire a lavorare da me? Io pagherei anche di più, ma non è possibile perché andrei sotto: il costo del lavoro, le tasse sono troppo alte”.
Quali sono le spese più importanti della sua attività?
“Le dico solo che per la corrente elettrica adesso arrivo a spendere oltre 2mila euro al mese…”.
Scoraggiato?
“Anche, ma non solo. Deluso e amareggiato. Vedo che non c’è più rispetto per il lavoro e pure, come ho già detto, abbiamo la fortuna di avere il bar pieno”.
Natale Luna toglie il cartellone provocatorio appoggiandolo su una sedia del bar, in vista. Si rimbocca le maniche e torna nel laboratorio. “Spero solo che qualcosa cambi, al più presto”, sussurra salutandoci. Nel locale, adiacente la chiesa di Porto Salvo, a S. Teresa di Riva, si scatena il dibattito con protagonisti i clienti: pro e contro il reddito di cittadinanza. La discussione si infiamma anche sull’importo degli stipendi e i contratti applicati. E’ lo specchio di quanto, ahimè, si verifica a livello nazionale e i talkshow amplificano nelle nostre case quotidianamente.