Salute

“Il mio Natale alternativo al pronto soccorso in attesa di essere visitato”

MESSINA – Da un lettore riceviamo e pubblichiamo. Il suo racconto, di fatto, è un appello alla politica a non continuare a togliere risorse alla sanità pubblica. “Tanta tensione tra i parenti dei pazienti ma anche medici e infermieri subiscono le emergenze. Chi governa dovrebbe intervenire”, è il senso della sua lettera.

“Il mio arrivo al pronto soccorso alle 6 di mattina”

Alle ore 6,00 circa del 25 dicembre 2023 mi sono presentato all’accettazione del Pronto soccorso del Policlinico di Messina accusando di espettorare muco misto a sangue. La qualcosa è apparsa importante sia ai miei familiari che a me per le patologie che ho in corso e anche per l’età di 73 anni. Sono stato accettato e registrato e quindi mi sono messo in attesa di essere visitato. In cuor mio già prevedevo di dover attendere delle ore, è normale quando ci presentiamo al pronto soccorso ma speravo che l’attesa si rivelasse più breve perché era il giorno di Natale.

La realtà subito mi ha fatto capire che il fatto che fosse Natale non avrebbe ridotto l’attesa, anzi l’ha ulteriormente aggravata. Alle 9,30 circa tutte le barelle stazionate nella sala “Triage” sono state occupate (circa 5/6), così anche le tre sedie fisse e anche qualche sedia a rotelle. I parenti dei pazienti che erano fuori la sala cominciano a reclamare perché sembrava che le ore trascorressero senza un avvicinamento al momento della visita. Ed era proprio così.

“In corsia due medici più gli infermieri”

Un medico, rispondendo a una paziente che si lamentava per l’attesa diceva: “Signora, questo non è un ambulatorio medico dove lei entra, prende il numerino e poi attende. Questo è un pronto soccorso e il codice rosso ha la priorità su tutti gli altri. Più volte nella mattinata è dovuta intervenire “la sicurezza” per calmare i più esagitati. I due infermieri presenti in sala “Triage” si davano molto da fare facendo elettrocardiogramma, misurazione pressione e tanto altro, oltre ad accettare chi si presentava allo sportello per accusare i propri malanni. In corsia visitavano solo due medici aiutati da altro personale infermieristico.

 Questo quadro drammatico è la fotografia del Pronto soccorso del Policlinico di Messina nella giornata di Natale. In altri contesti lavorativi, in quel giorno, la parola auguri era sulla bocca di tutti. Lì no. Anzi spesso c’erano lamenti, urla, improperi rivolte al personale in servizio.

“Chi governa intervenga”

Non riesco a immaginare se a fine turno questi lavoratori, tornando a casa, sono stati in grado di vivere festosamente lo scorcio di giornata di Natale. Se sono riusciti a smaltire le tossine accumulate in servizio. Do piena solidarietà a questi lavoratori, anche se io sono stato dimesso alle 15,00 dopo circa 9 ore di degenza. Anch’io mi sono più volte lamentato e richiesto di essere visitato.

È sotto gli occhi di tutti che così non va. Hanno ragione i pazienti, cosi come i parenti a lamentarsi per le interminabili attese. L’errore sta nel fatto che quei lavoratori presenti diventano il loro bersaglio, in realtà subiscono senza  poter intervenire per migliorare la situazione. Governanti intervenite, non deprimiamo ancor di più la qualità della nostra vita.