Politica

Il “ritorno” della Dc a Palazzo Zanca, Cuffaro abbraccia i consiglieri Caruso e Signorino

MESSINA – Il “ritorno” della Dc a Palazzo Zanca è stato un successo di pubblico. Una vera e propria folla ha invaso il Salone delle Bandiere, quasi assaltato dai tanti che hanno atteso l’arrivo di Totò Cuffaro, ex presidente della Regione siciliana e senatore, attuale segretario nazionale del partito. Il suo arrivo è coinciso con la presentazione di due consiglieri, uno comunale e uno della terza circoscrizione, già annunciata nei giorni scorsi.

Caruso e Signorino lasciano “De Domenico sindaco”

Si tratta di Giovanbattista Caruso e di Nunzio Signorino, che hanno ufficialmente detto addio alla lista “De Domenico sindaco” con cui sono stati eletti un anno e mezzo fa. Presenti anche Rosalia Schirò, segretaria comunale, e Giuseppe Previti, vice e componente la direzione nazionale. Ma a fare capolino è stata anche la senatrice di Italia Viva, Dafne Musolino, seduta a due posti da Cuffaro. Anche i consiglieri di Lega, Prima l’Italia e Ora Sicilia, Mirko Cantello, Giuseppe Villari e Giandomenico La Fauci, hanno presenziato portando i saluti dei propri partiti.

Caruso: “La mia scelta giusta, ecco perché”

Caruso, durante la presentazione, si è detto quasi sconvolto dalla grande presenza nel Salone delle Bandiere di Palazzo Zanca: “Avete dimostrato che la mia è una scelta giusta perché un’area come quella della Democrazia cristiana evidentemente esiste, come quando c’è il fuoco sotto la cenere e doveva solamente esplodere”.

Dopo, oltre ai ringraziamenti di rito, il consigliere comunale è passato ai punti cardine di ciò che sarà fatto: “Con Totò l’interlocuzione è stata semplice, mi è bastata una chiacchierata di pochi minuti per capire che parlavamo la stessa lingua. I temi? Sono sempre gli stessi e devono tornare vincenti. Viviamo un periodo di spettacolarizzazione della politica. Non ci servono i titoloni o le politiche contro. Vogliamo fare una politica a favore. Vogliamo portare le istanze dei cittadini nelle sedi istituzionali e tornare a ciò che si faceva fino a 15 anni fa”.

La Dc “una collocazione naturale”

E infine: “Mi sento già a casa, la Dc per me è una collocazione naturale. Come ho sempre fatto sarò al servizio dei cittadini e ognuno di voi potrà avere modo di dialogare e confrontarci, ma soprattutto costruire qualcosa. La scelta è stata facile, perché la Democrazia cristiana è la casa di tutti e mi ha accolto a braccia aperte. Ringrazio Totò per la fiducia. Insieme possiamo portare in città e in provincia qualcosa che può esplodere da un momento all’altro”.

Cuffaro e il problema di chi non vota

Poco prima, molto più lungo l’intervento di Cuffaro. L’ex presidente ha sottolineato che “le istituzioni restano e gli uomini passano, sono la roccaforte che noi dobbiamo difendere perché se no casca l’impalcatura di ciò che serve per i progetti sociali, non solo della politica. Siamo democristiani, sì. Crediamo in valori non negoziabili, vogliamo parlare con la voce di chi non sa farlo. Siamo convinti che è politica tutto ciò che contribuisce al raggiungimento del bene comune”.

E ancora: “Mio padre aveva vissuto gli anni della guerra, si metteva il vestito buono della festa e sapeva che andando a votare andava a votare un’idea, prima di tutto. Dentro quell’idea rappresentata da un simbolo c’era non solo un interesse, ma quello a far vincere ciò in cui credeva e far crescere valori che erano stati i suoi, come dei nostri genitori, riferimenti culturali. Oggi la gente non va a votare, va al mare, fa altre scelte: questa è una condizione di decadenza della democrazia che abbiamo il dovere per limare questa decadenza. La gente non ha più interessi né idee in cui credere”.