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De Luca: “Dal 2012 al 2018 il Comune di Messina ha perso 5 milioni per bilanci in ritardo”

MESSINA – L’erogazione dei contributi nazionali è un’importante risorsa economica per i Comuni e genera la cosiddetta “disponibilità di cassa”. Senza queste somme, i Comuni sono costretti a ricorrere alla cosiddetta “anticipazione di cassa”, che comporta il pagamento di interessi. Quando i Comuni non approvano i bilanci nei tempi previsti fanno ricorso ad anticipazioni di cassa, quindi sprecano soldi in interessi.

E’ quanto accaduto negli ultimi anni al Comune di Messina, così il sindaco Cateno De Luca non perde tempo per accusare i suoi predecessori. E in effetti il bilancio di previsione 2014 era stato approvato dalla giunta Accorinti il 29 novembre 2014 e dal Consiglio il 31 dicembre 2014. In pratica, a fine anno, quando andava fatto il consuntivo, il Comune aveva invece fatto il bilancio in previsione di quanto in realtà aveva già speso.

CON LA GIUNTA ACCORINTI IL RECORD NEGATIVO DEL 2016

L’anno dopo ancora peggio. Il previsionale 2015, alla quarta versione e dopo un parere negativo dei revisori, era stato approvato dalla giunta il 22 aprile 2016 e dal Consiglio il 25 maggio 2016, cioè con 511 giorni di ritardo, picco massimo. Poi, finalmente, il trend si inverte: nel 2016 i giorni di ritardo sono 340, nel 2017 299, nel 2018 262. Nel 2019, primo anno di giunta De Luca, 54. L’ultimo è stato approvato lo scorso 21 dicembre, con dieci giorni di anticipo rispetto al limite.

SEMPRE CON ACCORINTI, PERO’, POI SI ARRIVA QUASI A ZERO

Ritardi che hanno effetti sulle anticipazioni di cassa e i conseguenti interessi. Nel 2012 sono 311mila euro, nel 2013 338mila, nel 2014 524mila, nel 2015 522mila, nel 2016 1 milione 443mila, nel 2017 800mila, nel primo semestre 2018 36mila, poi zero.

Dati che fotografano le difficoltà nella gestione economica da parte della giunta Accorinti, che però sul finire di mandato era riuscita quasi ad azzerare il problema. E la giunta De Luca, che ha un’eredità migliore rispetto al suo predecessore, riesce a mantenersi sui livelli corretti, anzi ad approvare il bilancio addirittura in anticipo, come mai successo prima.

SOLDI SPRECATI PER PAGARE INTERESSI

Il risultato è che, negli anni, il Comune di Messina ha dovuto pagare quasi 5 milioni di interessi, di cui 4 per gli interessi sulle anticipazioni di cassa e 1 per gli interessi di mora sulle dilazioni di pagamento. Quel regime di salvaguardia che ha colpito anche Amam, nei rapporti con Enel, per un importo di 10 milioni e 800mila euro.

(Marco Ipsale)