Il sindaco di Polistena: un taglio all'indennità per noi amministratori

Il sindaco di Polistena: un taglio all’indennità per noi amministratori

mario meliado

Il sindaco di Polistena: un taglio all’indennità per noi amministratori

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lunedì 31 Gennaio 2022 - 17:00

La proposta di Michele Tripodi al presidente di Anci Calabria Manna (Rende) e al presidente dell'associazione "Città degli ulivi" Cosentino (Cittanova) Chiudi editor snippet

POLISTENA – Il sindaco di Polistena Michele Tripodi, da sempre nell’alveo dei soggetti politici a matrice comunista, lancia una proposta destinata a far discutere: il taglio del 35% dell’indennità per i sindaci e, in genere, per chi amministra la cosa pubblica. E lo fa avanzandola in una missiva al presidente regionale dell’Anci, l’Associazione nazionale dei Comuni italiani, e al presidente del Comitato “Città degli Ulivi” che mette insieme tutti i primi cittadini della Piana di Gioia Tauro; àmbito territoriale del Reggino in cui la stessa Polistena rientra.

«In queste prime settimane del mese di gennaio tantissime Amministrazioni italiane e colleghi sindaci si stanno aumentando gli stipendi sulla base della previsione automatica della legge finanziaria. Si tratta di una legge infatti, la Finanziaria, approvata da quello stesso Parlamento che ha dimostrato nei giorni scorsi il meglio della sua incapacità politica, attraverso la mancata elezione di un nuovo Presidente della Repubblica – scrive Tripodi al presidente dell’Anci calabrese e sindaco di Rende Marcello Manna e al presidente del Comitato “Città degli Ulivi” e primo cittadino di Cittanova Francesco Cosentino –. Credo che la decisione del Parlamento sull’aumento delle “nostre” indennità sia inaccettabile. È insopportabile che i sindaci e le Amministrazioni italiane, unico presidio di democrazia e di vera rappresentanza rimasto, debbano essere omologati, appunto per legge, a una classe parlamentare che aumenta le indennità dei sindaci per poter nascondere forse tutti i suoi privilegi? Non si baratta il consenso dei primi cittadini italiani attraverso il contentino dell’indennità aumentabile in modo automatico».

Così, Michele Tripodi rileva che è sì «giusto che i sindaci percepiscano l’indennità per il ruolo che svolgono e nella loro autonomia decidano a tal proposito», e tuttavia al contempo è «sbagliato aumentare per un automatismo di legge l’indennità di funzione di chicchessia in un momento in cui il popolo ha affrontato e affronta grandi difficoltà quotidiane, sociali ed economiche».
La priorità, riflette l’amministratore pianigiano, è soltanto «aumentare i redditi delle famiglie, non altro».

«I sindaci e gli amministratori locali non possono prestarsi a questa furba strategia di omologazione della quale rischiamo tutti di rimanere vittima. E visto che qualcuno dei colleghi si sta già difendendo dicendo che la “legge è legge”, allora – così il primo cittadino polistenese – propongo a tutti i sindaci calabresi aderenti all’Anci e pianigiani dell’Associazione Città degli Ulivi di neutralizzare gli aumenti con una delibera ufficiale che abbatta del 35% le indennità di carica e istituisca con i risparmi ottenuti un fondo per la solidarietà alimentare e per i giovani disoccupati del Mezzogiorno».

Questo, argomenta Tripodi, «per assumere una linea unitaria e dare un segnale al popolo della Calabria evitando che i primi cittadini divengano bersagli facili e capri espiatori della pessima gestione della cosa pubblica manifestata negli ultimi anni da un Parlamento balcanizzato e indifferente ai problemi. Il “mestiere” di sindaco è difficile ma è necessario che lo stesso non perda mai lo spirito di servizio e di rappresentanza della comunità amministrata che è la principale ragione d’essere del nostro mandato istituzionale».

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