Società

Il Teatro che rende liberi: due nuovi appuntamenti alla Casa Circondariale

Anche il luogo più chiuso può aprirsi e abbattere le sue mura tramite l’arte. Tramite l’arte è possibile ricominciare, è possibile cambiare, è possibile vivere davvero. L’arte rende liberi. È questo, infatti, l’intento del Progetto “Il Teatro per Sognare” e “ Teatrali – percorsi d’ integrazione e libertà” sostenuto dalla Caritas Diocesana di Messina Lipari e Santa Lucia del Mela, ideato e organizzato da D’aRteventi con la direzione artistica di Daniela Ursino, che porterà due nuovi appuntamenti per festeggiare il Natale al Teatro “Piccolo Shakespeare”, presso la Casa Circondariale di Gazzi. Martedì 17 e venerdì 20 dicembre.

MARTEDI’ 17 DICEMBRE alle ORE 16.00 –   

si è avviato un nuovo ed importante capitolo, suggellato dalla firma di un Protocollo d’intesa tra l’Università degli Studi di Messina, la Casa Circondariale di Gazzi e l’Associazione culturale D’aRteventi, per una progettualità che mira al reinserimento sociale attraverso una sempre maggiore crescita culturale dei detenuti attraverso la Bellezza del sapere, della Cultura. Iniziativa unica in tutta la Regione Sicilia per la sua identità specifica nell’ambito di progetti culturali in senso ampio, non solo, quindi, finalizzato ad una formazione di tipo didattico. Dopo la firma a seguire il pubblico ha assistito alla Lezione – spettacolo  “ E allora, sono tornata”, titolo liberamente tratto dalla canzone “Tex – Mex” dall’ultimo album di Mina – Fossati. Una lezione – spettacolo come anteprima che ha voluto raccontare il percorso, in itinere, che l’attore e regista, siciliano, Tindaro Granata, sta realizzando su un’icona della canzone italiana, Mina.

La lezione – spettacolo, interpretata dalla “Libera Compagnia del Teatro per Sognare” al femminile, rappresenta un’anteprima dello spettacolo che verrà messo in scena, a marzo, in occasione degli 80 anni di Mina. Attraverso questo percorso, realizzato e cucito addosso alle singole attrici, il regista ha lavorato e lavorerà principalmente, al recupero dell’essere e del sentirsi Donna. Le attrici – detenute hanno ritrovato una nuova linfa, un nuovo sguardo, hanno dato nuovamente vita alle loro anime, ai loro corpi, azzerati e annullati dalla reclusione; un lavoro profondo e introspettivo che ha saputo tirare fuori una quantità smisurata di sensazioni ed emozioni nascoste, attraverso anche le lezioni di teatro – danza, il trucco ed il parrucco, tutto in loro ha ripreso a vivere con un colore diverso.

E allora, sono tornata”, con la “Libera Compagnia del Teatro per Sognare” al femminile, regia di Tindaro Granataaiuto regia Antonio Previti e Pippo Venuto, costumi di Francesca Cannavò e la squadra della MOF della Casa Circondariale di Gazzi, movimento scenico, Giorgia Di Giovanni, Trucco, Jo Rizzo, parrucco, Parrucchieri D’Arrigo – centro Aveda. 

VENERDI’ 20 DICEMBRE alle ORE 17.00 –

il secondo appuntamento “ma non c’erano anche gli Angeli ?” con la regia di Giampiero Cicciò.

Un poetico racconto sul senso del Natale che ha visto in scena, la “Libera Compagnia del Teatro per Sognare” di media sicurezza maschile insieme al Gruppo hip hop “Mind power” ed al “Marvan dance group“ di Mariangela Bonanno, con la regia di Giampiero Cicciò, l’aiuto regia Antonio Previti e Pippo Venuto, e i costumi di Francesca Cannavo’.

Lo spettacolo è stato prodotto dalla Filarmonica Laudamo. La messa in scena dell’attore e regista messinese Cicciò, ha saputo toccare le corde della malinconia di un gruppo di uomini emarginati dalla società, dei barboni, che si sono interrogati sul significato e la bellezza del Natale e che, nella condivisione di molteplici pensieri, si sono trovati soli, ma insieme, uniti e fraternamente vicini, in una fredda notte di Natale. Lo spettacolo si è aperto con i coinvolgenti ballerini di Hip Hop, coreografati da Mariangela Bonanno.    

Il regista Cicciò, che seguirà, passo passo, gli uomini di media sicurezza della “Libera Compagnia del Teatro per Sognare”, dichiara che un’esperienza fatta all’interno di un Istituto penitenziario arricchisce incredibilmente un professionista e costituisce un dono per la propria anima. <<L’arte che si dona durante le lezioni, si riempie di tantissimi significati. Il Teatro è sacro e va fatto rispettando le regole ma divertendosi >>.

Anche l’Arcivescovo Mons. Accolla sottolinea la Bellezza che genera questo tipo di lavoro: << Il Teatro crea unione, qui, ha creato una Famiglia che sta crescendo sempre di più>>. 

Il Progetto vede sempre più numerose importanti collaborazioni partendo dal suo nucleo di base, la Casa Circondariale di Gazzi, con la Direzione dell’Istituto, il Corpo della Polizia Penitenziaria, il Tribunale di Sorveglianza, la Caritas Diocesana di Messina Lipari e Santa Lucia del Mela. 

I laboratori sono seguiti da registi di fama ed ha tante collaborazioni istituzionali, il Ministero della Giustizia, il Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria, il Provveditorato regionalel’Università degli Studi di Messina, con le Associazioni musicali: Filarmonica “A. Laudamo”, Accademia Filarmonica, Associazione Bellini, con alcune Scuole cittadine : Istituto Superiore “G.Minutoli” – Liceo artistico “E.Basile” – Istituto Superiore “A. Messina”. 

Il Progetto ha anche un’importante collaborazione con il Teatro Piccolo di Milano e con il Teatro alla Scala.