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Il trasporto elettrico è il futuro. Ma attenzione alla gestione…

MESSINA – La transizione dal gasolio all’elettrico è iniziata in Cina. Ora si sta sviluppando negli Usa e in Ue. Da due anni anche in Italia, ma solo nelle città del nord. Messina è la prima del centro sud ed è quella che ora ha la maggior percentuale di bus elettrici rispetto al totale. Non uno o due ma sedici, una flotta, rispetto al centinaio totale.

6 milioni 329mila euro, circa 395mila a bus, il doppio di un bus a gasolio, fondi recuperati nell’ambito del Pon Metro. C’è anche una stazione di ricarica nella sede Atm ed è prevista, già finanziata, una stazione di autoproduzione di energia, tramite pannelli fotovoltaici.

Il merito è della giunta Accorinti, che ha iniziato e quasi concluso l’iter. Lo conferma, in modo elegante, il vicesindaco e assessore alla mobilità, Salvatore Mondello: “Ringrazio chi ci ha preceduto – dice -. Abbiamo portato avanti quest’iniziativa perché l’abbiamo ritenuta valida, le buone idee non hanno colore”. E l’intenzione è quella di fare altre operazioni simili. “Il futuro è questo – prosegue -, è già tracciato, bisogna essere capaci di reperire nuovi fondi extra bilancio per comprare ancora altri bus”.

“Nei prossimi quindici anni – spiega il direttore generale di Asstra, l’Associazione nazionale trasporti, Emanuele Proia – ci saranno finanziamenti nazionali per 3,7 miliardi di euro. Buona parte sarà proprio per l’elettrico, il resto per il metano, ma il diesel non verrà più finanziato”.

Il costo maggiore dei mezzi viene ammortizzato nel tempo. Una ricarica elettrica costa 45 euro, una di gasolio per la stessa autonomia 100 euro, si risparmia ma solo se c’è una buona gestione. Byd Industria Italia, l’azienda che ha realizzato i bus, sarà accanto ad Atm. “Il vantaggio economico è pluriennale – spiega il responsabile dei servizi postvendita, Stefano Strani – ma bisogna fare attenzione a gestire il costo della batteria, che ha una vita inferiore rispetto a quella del veicolo. I risparmi finanziari vanno accantonati, consigliamo di creare una voce di bilancio chiara destinata alle successive spese per sostituire le batterie”.

Parla di gestione più complessa anche il presidente di Atm, Giuseppe Campagna, che conta sull’aiuto di Byd. “E’ un’azienda che ha 230mila dipendenti nel mondo e che non ha mai costruito un bus a gasolio.
Speriamo che facciano il ‘miracolo’ di realizzare mezzi con autonomia ancora più alta, che ci consentano di raggiungere le zone collinari della città. Abbiamo scelto insieme piazza Duomo per l’inaugurazione dei nuovi bus, perché è stato realizzato un video che sarà presentato al congresso dell’autotrasporto a Stoccolma, dal 9 al 12 giugno, di fronte a una platea mondiale”.

(Marco Ipsale)

LE SCHEDE DEI BUS

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