11 aule in meno, Maurolico in protesta alla Provincia. Lunedì tavolo tecnico

Vere e proprie proteste di massa per gli istituti messinesi. Questa mattina al Liceo Maurolico un palese stato d'agitazione ha svegliato la comunità: gli studenti erano decisamente propensi a scegliere la via dell'occupazione per contrastare la decisione della Provincia di donare 11 aule del plesso del corso Cavour al Liceo Seguenza, alle prese con il sovraffollamento. "Nessun organo rappresentativo del Classico è stato ascoltato – dicono – e la decisione è stata presa, in silenzio, direttamente a Palazzo dei Leoni".

Gli alunni non sono disposti, come loro stessi dichiarano, a perdere laboratori e spazi che sono essenziali per la crescita della struttura. Un dialogo, più volte formalmente richiesto e che non si è mai realizzato, ha portato i giovani alla "disperazione", tanto da scegliere la forma di manifestazione più dura. Sotto consiglio dei rappresentanti d'Istituto, però, lo studentato Mauroliciano ha deciso di abbandonare l'idea e spostarsi davanti alla sede della Provincia per ottenere un incontro con il commissario Romano.

Studenti e docenti non hanno ancora una volta ricevuto risposta, le porte del Palazzo sono state chiuse e questi hanno occupato, solo simbolicamente, l'entrata, non interrompendo il pubblico servizio o il flusso lavorativo. Una forma di protesta pacifica che ha però infastidito i funzionari dell'organo, i quali hanno avvertito il reparto Digos della Polizia di Stato, che è giunto sul posto.

Si diffonde intanto sui social l'hashtag "#ilmaurolicoènostro", utilizzato dagli studenti in protesta, ed un rappresentante degli studenti, Dario Morgante, su Facebook tuona "11 aule a dicembre, 23 da settembre 2016. Il Maurolico sta rinascendo e lo stanno stuprando. Il Maurolico non pagherà gli errori degli altri".

La mattinata di oggi ha prodotto i risultati sperati: docenti ed alunni hanno incontrato Filippo Romano, Commissario Straordinario della Provincia, ottenendo la convocazione di un tavolo tecnico Lunedì 7 Dicembre.

Claudio Panebianco