La Casa dello Studente appartiene al Comune, che avvia l’iter per riappropriarsene

Prima era solo un dubbio (vedi correlato), adesso è una certezza: la Casa dello Studente appartiene al Comune di Messina. La conferma arriva direttamente dalle parole dell’avvocato Nino Dalmazio, che fermandosi con i giornalisti, ha dichiarato: «Dalle Carte catastali emerge chiaramente che l’edificio di via Cesare Battisti è di proprietà comunale». L’ esperto del commissario straordinario Luigi Croce ha quindi annunciato che sarà dato incarico all’Avvocatura di Palazzo Zanca per predisporre la proposta di delibera riguardante l’affidamento ad un legale che segua la vicenda e riporti tra i “gioielli di famiglia” il plesso di via Cesare battisti. Una volta “incamerato”, l'immobile potrà essere messo in vendita insieme agli altri beni immobili comunali e portare liquidità nelle casse asfittiche dell’ente .

Ricordiamo che la storica struttura, realizzata nel 1930, per anni è stata gestita, per conto dell’Università degli Studi di Messina, dall’Ersu ma ha dovuto chiudere nel febbraio del 2009 per questione di sicurezza, dopo una circolare diramata dall’assessorato regionale alla formazione, che aveva imposto la verifica dell’adeguamento sismico degli edifici. La Casa dello Studente non è risultata a norma e aspetta ancora di essere sottoposta agli interventi necessari, compito che a questo punto il Comune potrebbe lasciare all’acquirente. Prima, però, l’ente dovrà inserire l’immobile nel nuovo piano di alienazione, messo a punto nelle scorse settimane.

Il valore complessivo del nuovo piano si aggira intono ai 30 milioni di euro, nonostante nel Piano decennale di riequilibrio finanziario siano stati ipotizzati incassi per 44 milioni, ed è diviso in tre parti: il primo elenco comprende beni stimati per 20,8 milioni, il secondo elenco comprende beni stimati per 1,9 milioni di euro ed il terzo elenco comprende beni stimati per 6,1 milioni. In questo nuovo piano, dunque, vi è dunque quella «riduzione del valore di stima» annunciata da Croce e dai suoi esperti nelle loro misure correttive degli stessi. Del resto, la Corte dei Conti ha più volte bacchettato il Comune per la sopravvalutazione degli immobili messi in vendita e, poi, rimasti sul “groppone”.

Vediamo, quindi, rispetto quello vecchio, cosa prevede il piano di dismissione immobiliare del Comune, che dovrà comunque incassare l’ok del Consiglio comunale. Gli ex Magazzini generali, inizialmente valutati 5,4 milioni, poi 4,9, adesso vengono stimati quasi 3,9 milioni di euro; gli ex Silos Granai sono passati in pochi anni da 13,4 milioni a 12 e ora ad 8 milioni 560 mila euro. Resta immutato il prezzo di vendita della Caserma dei Vigili del fuoco, cioè 4,3 milioni. La stima dell’ex Macello di via Santa Cecilia scende leggermente, passando da 3,8 milioni a poco più di 3 milioni di euro. Tra i “gioielli di famiglia” in vendita ci sono anche l’ex Mercato ittico di via Campo delle Vettovaglie, sul mercato per 1 milione di euro, e l’ex istituto di Veterinaria di Maregrosso, stimato 2 milioni 800 mila euro.

Non c’è ancora ma potrebbe esserci presto anche la Casa dello Studente. (Danila La Torre)