La salma di Giacomo Ricciardi è ancora in Marocco. L’appello al sindaco

Giacomo Ricciardi era un nostro concittadino, deceduto improvvisamente in Marocco pochi giorni dopo la morte del suocero. Fatima, la giovane vedova marocchina che non riesce comprensibilmente a darsi pace per l’impossibilità economica di poter portare la salma del marito nella sua città, aveva ricevuto, dopo non poche peripezie, delle precise rassicurazioni dal Dipartimento servizi sociali sull’iter amministrativo (quasi concluso) finalizzato all’emissione del bonifico di 3400 euro al Consolato marocchino, corrispondente al costo per il trasporto della salma di Giacomo da Casablanca a Catania. Dopo, però, la relazione della Corte dei Conti giunta come una “doccia fredda” che ha di fatto impedito ai vari Dipartimenti di effettuare spese “non previste per legge”, l’iter si è chiaramente bloccato perché i rispettivi Dirigenti dei Dipartimenti Ragioneria e Servizi sociali non possono non tenere conto, purtroppo, delle prescrizioni della Magistratura contabile. Del caso, è stato informato anche il Ministero degli Esteri.

Sulla vicenda, interviene il consigliere comunale Libero Gioveni, che si rivolge direttamente al sindaco Renato Accorinti: “Non posso non pensare a quanto dichiarasti pubblicamente in campagna elettorale: dare in beneficenza la parte dell’indennità da Sindaco eccedente rispetto a quella da insegnante. Lungi da me il volerti fare i conti in tasca visto che è trascorso quasi un anno dal tuo insediamento, oppure “obbligarti” a rispettare un impegno elettorale”.

La richiesta è quella di destinare parte di questi soldi allo scopo. “Il cambio culturale che tanto professi – conclude Gioveni – forse è anche questo. Giacomo ha il diritto di riposare nella sua terra natia e la sua giovane vedova ha il diritto di piangere davanti al suo capezzale. Confidiamo in te”.