Ecco la delega al Genio Civile. Parte la progettazione per la ricostruzione di Saponara

22 novembre 2011. Una triste data scolpita nella mente di tutti gli abitanti di Saponara e in particolare di quelli della frazione di Scarcelli, la più colpita dall’alluvione. Tre le vittime, centinaia gli sfollati. Dopo i proclami iniziali, nessun seguito per i progetti di ricostruzione e messa in sicurezza dell’area.

Ora, finalmente, a distanza di oltre 16 mesi dalla tragedia, qualcosa si muove. La Regione ha dato mandato al Genio Civile di eseguire la progettazione per i lavori di messa in sicurezza, per un importo di 2 milioni di euro, di tutta la frazione di Scarcelli, comprese via Como e via Cavallari, zone in cui insistono la maggior parte degli sfollati e una scuola elementare.

A renderlo noto è il Comitato dei cittadini per la Ricostruzione di Saponara, che esprime soddisfazione e ringrazia il presidente della Regione, Rosario Crocetta e l’ing. Calogero Foti della Protezione Civile Regionale, ai quali si erano rivolti la presidente e la vicepresidente del comitato, Nadia Luciano e Maria Puglisi.

Sarà dunque il Genio Civile a doversi occupare della progettazione. “Il lavoro non ci mancava – afferma l’ing. capo del Genio Civile, Gaetano Sciacca -, ma il Comitato e i cittadini hanno premuto affinché la progettazione ci venisse affidata al più presto. E’ un’ulteriore assunzione di responsabilità, ma non ci tiriamo indietro ed anzi siamo contenti per la fiducia riposta in noi. La situazione era in fase di stallo da tanto ma, adesso che abbiamo ricevuto questo compito, ci mettiamo al lavoro sin da subito. La ricostruzione ha un valore altissimo per molte persone. Già la prossima settimana saremo sul luogo per un primo incontro con la comunità perché è necessario condividere il progetto con l’Amministrazione e con i cittadini”.

Parole di speranza per Saponara, dopo che per troppo tempo nessuno si è realmente interessato alla vicenda. “Finora non è stato fatto nessun intervento – prosegue Sciacca – mentre a Giampilieri, ad esempio, a distanza di due anni dall’inizio dei lavori sono rientrati gran parte degli sfollati. La solita burocrazia, il cambiamento dei dirigenti, i mancati impegni hanno fatto sì che si sia perso del tempo. Da oggi in poi, speriamo di poter dare intanto un progetto condiviso e poi attivare subito i lavori. La gente vuol tornare a casa, ha visto che noi abbiamo lavorato bene a Giampilieri. Ora dobbiamo continuare sulla scia di questo esempio di buona amministrazione”.

L’idea è quella di realizzare un progetto completo. Se i 2 milioni non dovessero bastare, si inizierà con uno stralcio, il resto dovrà farlo la politica. “E quando si lavora bene – conclude Sciacca – i risultati arrivano. La priorità è cominciare i lavori, ridare animo alla gente che finora non ha visto alcun tipo di riscontro”.

(Marco Ipsale)