Linea tranviaria in sicurezza, lavori verso la ripresa. Altro obiettivo i semafori intelligenti

Tutto è stato rallentato dalle solite contese giudiziarie. I lavori di messa in sicurezza della linea tranviaria, obbligatori per il proseguimento del servizio, sono stati finanziati per un importo di 2 milioni, al 70 % a carico del Ministero dell’Ambiente e al 30 % a carico del Comune. L’appalto fu aggiudicato all’associazione temporanea d’imprese composta dalla Pettinato Costruzioni e dalla Galletta Costruzioni, che aveva anche avviato i lavori prima dello stop imposto dal Tar e la nuova aggiudicazione alla Lupò Costruzioni. E’ stata quest’ultima impresa a realizzare gran parte delle opere ma, a giugno scorso, arrivò il nuovo ribaltone, stavolta ad opera del Cga, che riassegnò nuovamente i lavori all’ati Pettinato – Galletta.

Tanti mesi trascorsi a lavori fermi perché era necessario trovare una soluzione transattiva e redigere un nuovo contratto, che è stato firmato qualche giorno fa. “Adesso manca solo il completamento di una perizia – spiega l’assessore alla Mobilità, Gaetano Cacciola -. Il 30 marzo incontrerò l’impresa e subito dopo penso e spero che i lavori possano ripartire. Si concentreranno più sulla zona tra piazza Unità d’Italia e il capolinea nord, lì dove sono rimasti più indietro”. Ed è soprattutto in quella zona che si dovranno completare gli interventi per evitare gli allagamenti, frequenti in caso di temporale.

Proprio dall’altezza di piazza Unità d’Italia fino all’incrocio col viale Giostra, verrà costruito uno spartitraffico su quel viale della Libertà che è spesso stato teatro d’incidenti, a volte anche mortali. “In ogni caso verrà realizzato – afferma Cacciola – ma non sappiamo ancora se nell’ambito di questi lavori oppure con un progetto a carico del dipartimento. Con l’impresa precedente era già stato raggiunto l’accordo, non ancora con quella attuale. Nel corso del prossimo incontro definiremo anche quest’aspetto”.

Nel frattempo, però, si vedono i primi segni della mancata manutenzione su quanto già fatto, in particolare sulle nuove aiuole che delimitano la linea tranviaria. E’ bene chiarire, anzitutto, che i fondi disponibili erano vincolati alla messa in sicurezza della linea con elementi d’arredo verde, sono state scelte delle specie particolarmente resistenti ed è stato installato un impianto di irrigazione automatico. Prendersene cura, però, resta comunque necessario, anche in considerazione del fatto che gli incivili non mancano di gettarvi rifiuti. “Il problema è che i lavori, non essendo conclusi – prosegue l’assessore -, non sono ancora stati consegnati ed è come se fosse ancora area di cantiere. Nel frattempo, potremmo chiedere all’impresa di fare una prima manutenzione ma è chiaro che sarebbe solo un qualcosa di provvisorio. Appena i lavori saranno finiti, dovremo decidere chi dovrà occuparsene, forse l’Atm stessa”.

Nulla a che vedere con quest’appalto, ma un obiettivo prioritario per l’amministrazione comunale e l’Atm è quello di rendere tutti i semafori “intelligenti”. Al momento, a 12 anni dall’apertura della linea tranviaria, solo alcuni semafori diventano verdi al passaggio del tram mentre altri obbligano i citiway a fermarsi. La conseguenza è che si perde tempo lungo il percorso e che non possono essere rispettati orari precisi. Effetti negativi anche per il traffico automobilistico, visto che pure le auto incontrano i semafori rossi agli incroci con la linea tranviaria, anche quando in vista non c’è alcun tram, con aumento dell’inquinamento e perdita di tempo. “Ho già organizzato un incontro con l’Atm e il Dipartimento Mobilità per riorganizzare la situazione – conclude Cacciola -. Il direttore Foti ha sospeso la manutenzione del Sistema di ausilio all’esercizio perché lo ritiene inadeguato ai tempi, oneroso e poco efficace. Parleremo per trovare un sistema più snello ed economico perché non ha senso che i tram si fermino ai semafori né che le auto debbano farlo senza che ci sia il tram all’incrocio. Già in passato avevamo messo sotto pressione la ditta di manutenzione per cercare di renderli tutti produttivi ma ci siamo riusciti solo con alcuni. Oggi è un tasto dolente ma dobbiamo assolutamente farli funzionare tutti, anche questo rientra nel processo di crescita in atto del servizio pubblico”.

(Marco Ipsale)