Buzzanca snobba ancora il Consiglio comunale e dedica le sue ultime ore da sindaco alle cerimonie di rappresentanza

Ha un gran da fare in queste ore il sindaco Giuseppe Buzzanca. Una agenda fitta di impegni improrogabili, da portare tutti a termine nelle prossime 48 ore, quelle che lo separano dalle sue dimissioni da primo cittadino, sognando Palermo e quel posto all’Ars lasciato vuoto solo due mesi fa. E cosa starà facendo di tanto importante vi chiederete curiosi? Starà studiando in extremis , con il suo stuolo di esperti ,le misure per evitare il dissesto finanziario, praticamente scontato se il ricorso sullo sforamento del patto di stabilità non avrà l’esito sperato? Starà cercando di reperire le risorse necessario per pagare i dipendenti comunali, visto che non c’è liquidità? Oppure starà dando risposte certe ai dipendenti dell’ Atm, che dalla nuova Spa non hanno capito alcunché se non che si tratta di un clone dell’attuale azienda di traporto pubblico? No, niente di tutto questo. Le ultime ore da sindaco di Messina sono tutte dedicate a passerelle e a mettere qualche firma in atti che guardano poco all’interesse generale. Lunedì tappa a Maregrosso, ieri agli svincoli Giostra-Annunziata, oggi alla piscina Cappuccini per la scopertura della targa d'intitolazione della piscina esterna a Mirko Laganà. Un’intitolazione che peraltro potrebbe essere revocata, spiegano dagli Uffici tecnici di Palazzo Zanca perché manca il decreto prefettizio (vedi articolo correlato). Ma giusto per non farsi mancare niente e poter dire io c’ero, domani il sindaco presenzierà anche alla consegna dei locali dell'ex plesso scolastico Cataratti ad organizzazioni operanti nel settore della protezione civile e dell'assistenza alla popolazione.

C’è un luogo, istituzionale, in cui invece Buzzanca avrebbe dovuto essere stamattina e non c’era : il Consiglio comunale, che ieri lo aveva espressamente invitato a comunicare in Aula le sue dimissioni. Ma mentre i consiglieri comunali discutevano sul suo addio anticipato alle sulle conseguenze che queste avranno per la città, il sindaco scopriva la targa, snobbando ancora una volta il Civico consesso, che – al di là delle sue incontestabili inefficienze, su cui non ci siamo mai risparmiati – è e resta l’organo rappresentativo della città perché interamente scelto dagli elettori. Nonostante lo sgarbo subito, il Consiglio comunale ha accolto la proposta avanzata dal capogruppo del Popolo della libertà, Giovanni Cocivera, di rinviare il dibattito a dimissioni, cioè venerdì . Il vice-presidente vicario Pippo Trischitta, che ha condotto i lavori, ha anche promesso che darà a Buzzanca la possibilità di parlare per primo senza ascoltare gli interventi «in modo da evitare speculazioni di alcun tipo». Basterà questo a convincere il sindaco ad andare in aula consiliare? Scettici gli stessi consiglieri , che oggi ad eccezione dell’ex capogruppo del Pdl Pippo Capurro e dell’attuale Cocivera non hanno lesinato critiche al primo cittadino. (Danila La Torre)

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