sanità

In Sicilia e a Messina il 60% dice no alla donazione di organi

Nel 2017 un trend positivo che aveva permesso alla Sicilia di allinearsi alle altre regioni italiane. Nel 2018 un calo preoccupante della donazione degli organi.

“I dati sono sconfortanti – afferma Bruna Piazza, coordinatrice del Crt (Centro regionale per i trapianti) Sicilia – nonostante l’organizzazione della rete trapiantologica siciliana sia sovrapponibile a quella degli anni precedenti, mantenendo le eccellenti professionalità della rete e la costante collaborazione con Assessorato e le aziende. È stato un anno di difficoltà organizzative e logistiche. Purtroppo ancora oggi la donazione d’organi spesso viene considerata attività su base volontaristica, mentre è stata inserita nei Livelli essenziali di assistenza (Lea) e, per questo, vanno strutturati percorsi aziendali organizzativi istituzionali. C’è ancora tanto da fare, resta la grande soddisfazione di veder concretizzare l’intenso e costante lavoro espletato dalla rete nell’attività di trapianto effettuato dai centri trapianto regionali. Per tutto quanto realizzato ribadisco costante gratitudine alla rete e alle famiglie dei nostri donatori”.

L’analisi dei dati evidenzia che l’attività di accertamento delle morti encefaliche è ridotta del 10 per cento circa rispetto a quella del 2017, mentre la riduzione dei donatori è pari al 40 per cento e le opposizioni hanno raggiunto il 50 per cento.

La drastica riduzione dei donatori d’organo ha determinato la riduzione del 35 per cento circa del numero di trapianti effettuati. Infatti dei 221 trapianti eseguiti dai centri siciliani 97 sono stati effettuati grazie a organi provenienti da altre regioni, 28 da donatore vivente e 96 da donatori deceduti in Sicilia.

Per quanto riguarda i tessuti, sono state prelevate 108 cornee, numero che non consente di garantire il fabbisogno della Sicilia. Il numero dei trapianti non ha comunque subito flessioni negative per via dell’acquisto delle cornee presso la Banca degli occhi di Mestre o altre Banche nazionali, e, infatti, nel 2018 sono stati eseguiti 117 trapianti di tessuto corneale.

L’unica buona notizia arriva dai dati del Registro di midollo, che nel 2018 ha visto un aumento significativo dei donatori con 1035 nuovi iscritti. Merito soprattutto di Ragusa (426 nuovi iscritti), poi Palermo 246, Catania 214, Messina 149.

I tre centri regionali che effettuano trapianti sono il Civico e l’Ismett di Palermo e il Policlinico di Catania.

Dall’analisi dei dati disaggregati per azienda emerge che alcune hanno mantenuto gli standard dell’anno precedente, mentre altre hanno subito un declino. Tra queste ultime, le quattro messinesi: i tre ospedali cittadini (Policlinico, Papardo, Irccs Bonino Pulejo Piemonte) e quelli della provincia, di competenza dell’Asp.

Nel 2017, su 33 morti encefaliche accertate (13 al Policlinico, 5 al Papardo, 4 all’Irccs, 11 all’Asp), c’erano state 16 donazioni (5 al Policlinico, 3 al Papardo, 1 all’Irccs, 7 all’Asp), il 48,5 %. Nel 2018, invece, su 19 morti encefaliche accertate (9 al Policlinico, 1 al Papardo, 5 all’Irccs, 4 all’Asp), ci sono state solo 8 donazioni (3 al Policlinico, 1 al Papardo, 3 all’Irccs, 1 all’Asp), il 42 %.

Così il Policlinico scende da una media del 38,5 % ad una del 33,3 %, il Papardo sale dal 60 al 100 %, visto che c’è stato un solo caso, l’Irccs sale dal 25 al 60 %, l’Asp cade dal 63,6 al 25 %.

Nel 2016, i dati erano ancora più bassi rispetto a quelli di oggi: 23 accertamenti di morte encefalica (16 al Policlinico, 2 al Papardo, nessuno all’Irccs, 5 all’Asp), 8 donazioni (4 al Policlinico, 2 al Papardo, 2 all’Asp), il 34,8 %.

La maggior parte degli accertamenti, quindi, avviene al Policlinico ed è proprio qui che c’è una media troppo bassa (25 % nel 2016, 38,5 % nel 2017, 33,3 % nel 2018).

Magra consolazione il fatto che, almeno, ora Messina si allinea alla Sicilia, mentre prima era sotto il dato regionale. In tutta la regione, ci sono state 65 donazioni su 138 nel 2016 (47 %), 92 su 155 nel 2017 (59,3 %), 56 su 139 nel 2018 (il 40,3 %). Vuol dire che, nell’ultimo anno, tanto in Sicilia quanto a Messina, circa il 60 % dei familiari (quando non era stato dato in precedenza il consenso all’eventuale donazione) si è opposto alla richiesta di donazione degli organi.