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In treno da Napoli a Milano per fare la bidella, la scelta di Giuseppina diventa un caso

Bidella in un liceo milanese, Giuseppina Giuliano, 29enne di Napoli, ha sostenuto di aver fatto una scelta radicale: viaggiare da casa per raggiungere la sede di lavoro. Sveglia alle 4 e rientro a casa a tarda sera, dopo aver lavorato e percorso 800 km su e giù per l’Italia in treno. Affittare una casa a Milano, ha raccontato a “Il Giorno”, le costerebbe troppo e dello stipendio non le rimarrebbe nulla. La sua storia è simile a quella di migliaia di lavoratori del Sud che negli ultimi tempi hanno trovato impiego come personale Ata (impiegati di segreteria e collaboratori scolastici) nelle scuole del Nord. Sacrifici enormi, famiglie divise e lo stipendio che se ne va interamente tra affitti a costi elevatissimi e spese varie. Perché lo si fa? La speranza, per molti, è quella di “fare punteggio” e poter tornare a lavorare, prima o poi, vicino casa.

L’esempio sbagliato per affrontare un tema centrale: i sacrifici di chi viaggia per lavoro e il problema delle spese

Il caso della 29enne di Napoli ha sollevato un tema delicato. Anche se in tanti stanno sollevando dubbi sulla veridicità della vicenda, evidenziando che i costi dei viaggi affrontati quotidianamente sarebbero comunque molto alti, quasi superiori a quelli di un affitto. Come sempre, in questi casi, i commenti pro e contro si sprecano. Potrebbe pure essere l’esempio sbagliato ma utile per ricominciare a parlare dei problemi di chi viaggia per lavoro, delle spese e delle scelte delicate da compiere. Il tutto purché non rimanga ancorato al fenomeno effimero del dibattito virale che poi scema.

“Ad alcuni potrebbe sembrare una follia – ha tagliato corto la giovane napoletana intervistata da “Il Giorno” – ma a me va bene così. Ognuno è libero di scegliere come meglio impostare la propria vita. E io ho scelto la mia”. Tuttavia, al di là della singola vicenda, ciò che conta è che la questione sia stata sollevata, perché in tanti oggi sono costretti a spostarsi per lavoro. E lo fanno a costi proibitivi. Non a caso, più volte su Tempostretto abbiamo affrontato queste difficoltà, come la storia di Melissa, la giovane messinese trasferita a Torino che ci ha raccontato quanto sia sempre più costoso rientrare a casa.