Chiedono la messa in sicurezza di un albero di Ficus e si rivolgono alla Procura della Repubblica

Segnalazioni, reclami, solleciti e proteste.

Le ha tentate davvero tutte un cittadino messinese per cercare di portare all’attenzione delle autorità competenti l’esistenza di una condizione di pericolo per l’incolumità di residenti e passanti.

La vicenda ha inizio nel mese di dicembre del 2007 quando, a causa delle radici di albero di ficus fuoriuscite da tempo sulla superficie del manto stradale in via delle Mura e prospicienti al muro di confine del condominio nel quale risiede l’autore della segnalazione, un passante cade procurandosi ematomi diffusi ed escoriazioni.

Un episodio increscioso a seguito del quale il condomino, residente in via delle Mura, si rivolge al corpo della Polizia Municipale al fine di accertare il fatto e le cause che lo hanno determinato e per mettere in sicurezza il manto stradale danneggiato dalle radici dell’imponete pianta.

Una richiesta di fronte alla quale, così come si legge nel testo della raccomandata A.R. datata 3 dicembre 2007 e recapitata all’Ato 3 ed al dirigente Benedetto Alberti, non è mai stata fornita adeguata risposta.

“Nonostante le assicurazioni di un immediato pronto intervento per l’eliminazione del pericolo e dei danni causati in seguito al danneggiamento del manto stradale ancora nessuna misura è stata adottata.

Lo scorso mese di giugno – si legge ancora – sono stati effettuati dei sommari interventi di potatura dei rami che si erano estesi all’intero dell’area condominiale, ma nessun intervento serio si è mai messo in moto perché vista l’ora – spiega il documento – circa le 12, ci è stato comunicato che i dipendenti dovevano andare via.

In quell’occasione – spiega l’autore della segnalazione – non avendo messo in atto alcun sistema di tutela dell’area condominiale attigua all’albero ficus, il funzionamento del ricevitore d’impulso del cancello automatico è stato danneggiato”.

Per essere certo che la sua comunicazione non si perdesse sotto interminabili pile di carte e documenti senza giungere mai a destinazione, il signor Giuseppe, autore della raccomandata, invia attraverso posta elettronica una nuova sollecitazione: “Nonostante la mia precedente nota – si legge nel testo dell’e-mail invita all’Ato – ancora oggi continuano a presentarsi i medesimi inconvenienti: quattro anni nel corso dei quali tutto è rimasto fermo in attesa non si comprende bene di cosa”.

E così passano i mesi e gli anni e le segnalazioni e le richieste di intervento rimangano puntualmente ignorate e disattese.

Nel dicembre del 2011 però, sulla casella di posta elettronica di Giuseppe, arriva finalmente l’attesa risposta direttamente dall’Ingegnere Alberti che spiega: “In riscontro alla richiesta di intervento, confermo che i servizi da richiesti non sono di competenza di questa società dal 2009.

Il Comune di Messina a partire da quella data infatti, effettua affidamenti tramite gara d’appalto a ditte esterne ed attraverso propri fondi che non sono stati più trasferiti, in quanto la competenza è direttamente dello stesso Comune – Dipartimento Arredo Urbano”.

Una comunicazione a seguito della quale Giuseppe riprende il proprio cammino di segnalazioni e sollecitazioni, rivolgendosi l’11 giugno 2012 all’assessorato Arredo Urbano.

Nella nota questa volta Giuseppe specifica come “trascorsi infruttuosamente venti giorni dalla richiesta, mi vedrò costretto a formulare agli organi preposti la mia richiesta non potendosi escludere responsabilità civili e penali”.

Un messaggio chiaro che però, anche questa volta, non suscita l’intervento sperato.

Giuseppe però questa volta non ci sta ed insieme ad altri residenti, come promesso, lo scorso 5 marzo si rivolge alla Procura della Repubblica di Messina. “Poiché, nonostante i reiterati solleciti inviati all’assessorato competente gestito dalla dott.ssa Elvira Amata ed all’attuale responsabile ing. Pistorino, tutt’oggi – si legge testualmente nel documento inviato all’autorità giudiziaria – in merito alla questione denunciata non è stata intrapresa alcuna iniziativa e/o provvedimento.

Si chiede pertanto l’autorevole intervento della Procura – conclude il documento inviato a Palazzo Piacentini – affinché l’albero di ficus possa essere adeguatamente attenzionato e le sue radici messe in sicurezza”.

Un estenuante tam tam, lungo sei anni, che sembra destinato a concludersi con un altrettanto lungo contenzioso tra amministrazione comunale e condomini di via delle Mura.

La parola, salvo interventi in zona cesarini da parte del Comune di Messina, passa adesso alla Procura della Repubblica.

(Emma De Maria)