In un locale confiscato alla mafia apre lo sportello di ascolto del Cirs. VIDEO e FOTO

Lo sportello di ascolto del CIRS Onlus (Comitato Italiano per il Reinserimento Sociale) è realtà. Stamattina, nel locale di via Placida, confiscato alla mafia ed acquisito al patrimonio del Comune di Messina, c’è stato il taglio del nastro alla presenza del sindaco Accorinti e degli assessori Santisi e Pino.

La finalità dell'iniziativa è rispondere alle esigenze di soggetti svantaggiati che presentano numerose problematiche e desiderano avere uno spazio di ascolto per essere orientati verso soluzioni adatte alle proprie necessità attraverso consulenze psicologiche, sociali e legali. “L'utilizzo dei locali per fini sociali rappresenta un messaggio chiaro e tangibile della nostra Amministrazione comunale – hanno evidenziato il sindaco Accorinti e gli assessori Santisi e Pino – nell'azione di contrasto alla criminalità organizzata, in quanto la restituzione dei beni alla collettività è l'affermazione della cultura della legalità e della trasparenza. Tali opportunità rappresentano occasioni importanti per la città di Messina nello spirito del rilancio contro ogni forma di violenza e devianza. L'iter ha richiesto tempo, ma oggi questo bene viene restituito alla collettività per offrire servizi nell'ottica di una sinergia e di una condivisione tra istituzione e associazioni”.

Il progetto prevede la creazione di un punto informativo su tutti i servizi territoriali esistenti per la cittadinanza rivolti a bambini, giovani, anziani, immigrati e soggetti vittime di violenza; una rete sociale con altre associazioni ed enti presenti sul territorio messinese; l'attuazione di interventi tempestivi con il supporto di assistenti sociali, legali, psicologi e personale qualificato preposto a determinate esigenze del richiedente; ed un punto di ascolto per rispondere in modo preventivo a problematiche emergenti come la violenza sulle donne, evitando fenomeni di gravità maggiore, in cui accogliere sia uomini che donne. Altri obiettivi rilevanti del programma sono l'accoglienza, l'ascolto telefonico, i supporti psicologici e legali, il segretariato sociale, l'orientamento, l'attivazione immediata di reti sociali in caso di violenza, la creazione di gruppi di mutuo aiuto, la mediazione culturale e familiare, l'educazione alla salute, la consulenza di coppia, informazione e consulenza su genitorialità, affido, adozione, la consulenza per enti pubblici e privati per la gestione di servizi di accoglienza e CAF.

Il progetto si divide inoltre in alcune fasi metodologiche di attuazione. E' prevista infatti una fase iniziale della durata di 6 mesi in cui verrà pubblicizzata l'esistenza del servizio e sarà attivata l'accoglienza sia telefonica che in struttura delle richieste provenienti dal territorio. In tal modo si raccoglieranno i dati e si attiverà una rete di professionisti pronti a dare risposte alle richieste evitando lungaggini burocratiche. Nella fase successiva, in base alle richieste di aiuto accolte, sarà fatta una lettura dei bisogni maggiormente emersi dal territorio e si predisporranno attività mirate con l'ausilio di un team di professionisti e di servizi presenti sul territorio. Si prevede di effettuare in modo continuativo gruppi di mutuo aiuto per il supporto psicologico a donne vittime di violenza.

Prima dell'avvio del progetto è prevista una formazione specifica per il personale che collaborerà allo sportello di ascolto, i cui orari di apertura saranno lunedì pomeriggio dalle 15 alle 18, giovedì mattina dalle 11 alle 14 e venerdì mattina dalle 8 alle 11.