Dai rifiuti nascono opere d’arte: al Vittorio Emanuele la mostra internazionale RiartEco

Cambiare prospettiva, trovare un nuovo punto di vista e riuscire a vedere arte anche in qualcosa che chiunque farebbe finire in una pattumiera e che invece può diventare una vera e propria opera d’arte. A Messina sbarca l’undicesima edizione di RiartEco 2015, la mostra internazionale realizzata con materiali di scarto che per la prima volta approda in città per il taglio inaugurale prima di fare tappa a Lucca e poi Genova. 44 artisti e tante scuole messinesi hanno tirato fuori fantasia, maestria, sensibilità e hanno dato vita alle opere che da oggi pomeriggio fino al prossimo 26 maggio saranno in esposizione nel foyer del Teatro Vittorio Emanuele.

L’iniziativa è stata presentata oggi dall'assessore all'Ambiente, Daniele Ialacqua, dal liquidatore di Messinambiente, Alessio Ciacci, di Salvatore Severo, presidente dell'associazione Futuro Eco-Sostenibile di Messina. L'evento è stato ideato per veicolare attraverso il linguaggio universale dell'arte un messaggio legato ai valori della sostenibilità e del recupero dei materiali contro lo spreco.

“Si inserisce sul percorso di valorizzazione dei materiali da considerare come risorsa e non come rifiuto” ha detto l'assessore Ialacqua che vede in questa iniziativa il tocco di classe che mancava al percorso che l’amministrazione sta portando avanti insieme a Messinambiente.

“Un'iniziativa che mette insieme energie e idee – ha aggiunto Alessio Ciacci – che utilizza il linguaggio dell'arte per migliorare gli stili di vita e riuscire a cambiare quella prospettiva culturale per costruire un futuro migliore”.

RiartEco nasce a Firenze per “illuminare le coscienze sull'ecologia” come ha sottolineato il suo fondatore Marco Pasqualin, presente alla conferenza stampa durante la quale è intervenuto anche Aldo Celle dell'associazione La Tela di Genova, le opere d'arte trasformano i comuni rifiuti in valore estetico, donando loro una nuova forma.

Ci sono materiali di risulta dei cantieri che si sono trasformati in quadri, fili elettrici che diventano gioielli, carta e plastica che danno vita a sculture suggestive. Dopo Messina le opere d'arte che compongono l'esposizione raggiungeranno prima Lucca dove resteranno in mostra dal 28 maggio all'8 giugno, al Chiostro della Biblioteca Agorà, e infine Genova dove, dal 12 giugno all'8 luglio, potranno essere ammirate alla Loggia della Mercanzia. Nell'ambito di RiartEco, prevista, infine, martedì 26 una manifestazione con la premiazione dei migliori lavori delle scuole realizzati nell'ambito del percorso-concorso di educazione ambientale “Cambia per me”, organizzato da Messinambiente e Comune, col coinvolgimento di oltre 4 mila studenti.

In esposizione le opere di Ferdinando Segreti, Lamberto Caravilla, Mario Formica, Domenico Occhino e Mariangela Alioto, Antonella Fenilli, Alberta Piazza, Rossella Ricci, Nadia Presotto, Filippo Giagioli, Resuarte – Leonarda Faggi, Angela Marchioni, Sergio Lagomarsino, Vito Totire, Mauro Malafronte, Anitya – Angela Cosenza, Elena Castagnola, Gianni Bellesia, Cinzia Carrubba, Stefania Verderosa, Vanessa Zannoni, Gabriella Oliva, Benedetta Jandolo, Elena Bottari, Antonella Brusati, Attilio Maxena, Giorgio Ferlazzo Ciano, Rossana Chiappori, Benedetta Macini, Paolo Lo Giudice, Francesca Ghizzardi, Amedeo Gaggiolo, Aldo Celle, Carlotta Calderazzo, Roberto Gambarino, Sandra Ercolani, Mamy Costa, Irene Sarzi Amadè, Laura Minuti, Claudio Costa, Stefania Pallotta, Laboratorio Selvaggiastro a cura di Gianna Pera e Giuliano Pizzocri con le opere di Antonio Anzalone, Claudio Caprara, Ever Zambelli, Simone Visconti, Linda Schipani, Salvatore Severo.

F.St.