Servizi Sociali e Casa Serena in Prefettura, si cercano soluzioni

Il caos servizi sociali è sbarcato oggi in Prefettura, ma l’incontro non è bastato a placare gli animi dei circa 700 lavoratori del comparto che dal 31 dicembre rischiano di rimanere senza lavoro e dei sindacati che mirano a tutelare l’occupazione ma anche i servizi resi a centinaia di persone tra bambini, anziani e disabili. Al vertice con il capo di gabinetto Romano, in rappresentanza di Palazzo Zanca c’erano il ragioniere generale Ferdinando Coglitore e il capo di gabinetto Loredana Sciglio, per i sindacati c’erano i segretari delle funzioni pubbliche di Cgil, Cisl e Uil, Clara Crocè, Calogero Emanuele e Giuseppe Calapai.

Al centro dell’incontro prima di tutto il futuro di Casa Serena. Dopo gli annunci del commissario Croce, il futuro della struttura di Montepiselli che ospita un centinaio di anziani sembra ormai segnato, ma dipendenti e anziani continueranno a battersi per non perdere quella che hanno definito una grande famiglia. Si continuano a cercare soluzioni per scongiurare la chiusura, i sindacalisti hanno voluto ricordare che, giusto per chiarire le critiche di questi giorni riguardo al numero dei dipendenti, quella che opera a Casa Serena è una forza lavoro che rispetta gli standard regionali anche nella considerazione che vengono assicurati i servizi, 24 ore su 24, senza soluzione di continuità, per anziani e disabili allettati e non autosufficienti. A questi vanno aggiunti i servizi aggiuntivi, quali il grande parco di verde pubblico, il controllo e la gestione delle caldaie, la vigilanza ed il controllo della centrale elettrica nonché la gestione di un Centro di Aggregazione Anziani. A difesa di Casa Serena c’erano anche Angela Rizzo e Giuseppe Pracanica di CittadinanzAttiva-Tribunale per i Diritti del Malato in rappresentanza degli invalidi, dei malati e degli anziani ricoverati in quella struttura. Anche loro si opporranno alla decisione dell’ex procuratore di chiuderla e di trasferire in altre sedi gli attuali ospiti, tra cui si trovano decine di allettati e di non autosufficienti. Da parte della Prefettura massima apertura e disponibilità affinché si trovino soluzioni che non penalizzino lavoratori e utenti. Il capo di gabinetto Romano chiederà al Commissario Croce l’apertura un tavolo tecnico con la supervisione prefettizia che, oltre agli uffici comunali preposti, deve vedere coinvolta anche l’Asp, per individuare gli interventi urgenti e necessari per salvare Casa Serena e mantenere gli anziani e i lavoratori.

Capitolo servizi sociali. A quanto pare per i lavoratori delle cooperative non c’è speranza di avere altri stipendi dopo quello di luglio ricevuto solo poche settimane fa. I sindacati hanno fatto nuovamente pressione affinché vengano pagate altre mensilità a questi dipendenti che nonostante tutto, tra mille difficoltà, continuano a garantire i servizi. Il problema che però maggiormente preoccupa sindacati e lavoratori è l’imminente scadenza di quasi tutti i bandi che garantiscono i vari servizi. Tra il 31 dicembre e il mese di gennaio scadranno praticamente tutti e senza l’approvazione del previsionale 2012 non ci sarà alcun rinnovo o proroga. Risultato: verrebbero meno tutti i servizi destinati alle fasce deboli della popolazione, sono circa 2000 i beneficiari, e oltre 700 lavoratori, che hanno già ricevuto le lettere di preavviso di licenziamento, resterebbero disoccupati. I sindacati hanno chiesto al ragioniere Coglitore di conoscere e verificare le condizioni di bilancio e gli elementi di definizione del bilancio di previsione anno 2012 ma soprattutto del bilancio pluriennale 2013 e 2014, per procedere all’approvazione dei bandi e quindi la continuità dei servizi per il 2013. L’Amministrazione ha comunque assunto l’impegno di avviare incontri di monitoraggio della spesa dei servizi sociali e a una diversa programmazione dei fondi della legge 328 che possano consentire l’utilizzo di risorse ad integrazione per i servizi sociali.

I sindacati però non abbassano la guardia. “Lo stato d’agitazione di tutti i servizi sociali – spiegano Crocè, Emanuele e Calapai – non è assolutamente cessato. Verificheremo giornalmente gli sviluppi e le decisioni assunte per la risoluzione positiva dell’intera vertenza. In caso contrario, si passerà allo sciopero generale degli operatori dei servizi sociali entro la prima decade di dicembre”.

Intanto a proposito di servizi che iniziano a saltare avevamo già parlato della chiusura di tutte le mense scolastiche messinesi. Il 20 dicembre scade la proroga che in questi mesi aveva consentito alla ditta La Cascina di gestire il servizio e senza l’approvazione del bilancio comunale non si potrà procedere ad una nuova gara d’appalto. I 95 lavoratori che rischiano il posto, insieme ai segretari della Filcams Cgil e Flc Cgil, Carmelo Garufi e Grazia Maria Pistorino, annunciano per mercoledì mattina un sit-in davanti Palazzo Zanca. Protesteranno per salvare la loro occupazione e tutelare i migliaia di alunni messinesi che si ritroveranno senza un servizio che in moltissimi casi è fondamentale. (Francesca Stornante)