‘Ndrangheta: arresti eccellenti da Milano allo Stretto. In manette un magistrato reggino e un consigliere Regionale calabrese del Pdl

Le tantissime operazioni anti-‘ndrangheta degli scorsi anni avevano decimato i rami “militari” delle cosche; adesso è arrivato il turno della “zona grigia”, e in manette finiscono colletti bianchi, insospettabili, persone che occupano poltrone importanti.
L’inchiesta della dda milanese ha portato in carcere nove persone, tra cui un giudice reggino, un politico calabrese e un avvocato, una agli arresti domiciliari e a fermi e a perquisizioni anche a un altro magistrato. Le indagini, coordinate dal procuratore aggiunto Ilda Boccassini e dai pm Paolo Storari e Alessandra Dolci, hanno al centro il clan Valle-Lampada, gia’ decimato nel luglio del 2010, guidato dal ‘patriarca’, Francesco.
Oggi invece sono stati arrestati Giulio Lampada, ”il regista di tutte le operazioni” e il fratello Francesco, gestori di bar e locali e veri e propri imprenditori nel settore dei giochi di azzardo, la moglie di quest’ultimo Maria Valle (ai domiciliari), suo fratello Leonardo l’unico componente ”spendibile della famiglia all’esterno”, il presidente delle misure di Prevenzione del Tribunale di Reggio Calabria Vincenzo Giuseppe Giglio, esponente della corrente di sinistra di ‘Magistratura democratica’, il cugino medico Vincenzo, il consigliere regionale della Calabria Francesco Morelli (Pdl), l’avvocato Vincenzo Minasi, il maresciallo della Guardia di Finanza Luigi Mongelli e un ‘fedelissimo’, Raffaele Fermino.
Perquisizioni anche al gip di Palmi Giancarlo Giusti e fermati su disposizione della dda di Catanzaro due legali calabresi. I reati contestati vanno dall’associazione mafiosa, al concorso esterno, alla corruzione fino alla rivelazione del segreto d’ufficio e alla intestazioni fittizia di beni. In sostanza, come scrive il gip milanese Giuseppe Gennari nella sua ordinanza di custodia cautelare, con questo filone di indagine si e’ arrivati al cuore di una ”vera e propria ragnatela di relazioni inestricabili e connesse” in cui ”tutti prendono e danno qualcosa. Il giudice Giglio ci guadagna il posto per la moglie, Morelli il sostegno politico e gli affari comuni con i Lampada, Giusti viaggi e donnine, Luigi Fedele -capogruppo Pdl in regione Calabria- il sostegno elettorale, i Lampada le notizie sulle indagini che li riguardano e l’allargamento delle loro conoscenze politiche ed istituzionali”.

E sulle poltrone che contano sono in tanti, adesso, a tremare.