Via libera alle perizie: all’esame la dinamica dell’incidente e le tracce sul corpo di Provvy

Si muove a grandi passi l'inchiesta sulla morte di Provvidenza Grassi. Da oggi infatti accanto agli esperti del Ris, a lavoro ci sono anche i due consulenti tecnici incaricati dalla Procura di Messina di chiarire alcuni aspetti fondamentali. Anzitutto il medico legale Elvira Ventura Spagnolo, nominata dal Pm Diego Capece Minutolo di eseguire l'autopsia sul cadavere della ragazza. Un esame che si prospetta affatto semplice, visto che delle povere spoglie della ventisettenne è rimasto molto poco. In particolare, non sono rimasti tessuti, indispensabili per stabilire, per esempio, se c'erano nel suo corpo tracce di alcool o droghe e se per quelle ha perso il controllo del veicolo. Fondamentale, intanto, sarà stabilire la data del decesso con la maggiore precisione possibile. Infine all'ingegnere Andreas Pirri, esperto di infortunistica stradale, spetta il compito di ricostruire la dinamica dell'incidente stradale, in base ai rilievi effettuati sul viadotto e l'esame della Fiat 600 ritrovata vicino alla cabina elettrica, la posizione dell'auto e i danni sul veicolo.

Dopo il sequestro dell'area sottostante il viadotto Bordonaro, la trazzera di contrada Maziotta, gli investigatori ieri sono tornati sia in autostrada che nelle aree circostanti il piede del pilone. L'area è stata transennata per poter lavorare con maggiore tranquillità alla ricerca di tracce, in particolare alla ricerca di effetti personali della ragazza. Gli investigatori hanno trovato in auto un cellulare, ora all'esame scientifico. Manca all'appello, però, un altro telefonino mobile. Al conferimento dell'incarico al medico legale, stamane era presente anche il padre di Provvy, Giovanni Grassi, accompagnato dal legale della famiglia, l'avvocato Giuseppina Iaria, e i legali dei sei indagati, vertici e ispettori di zona del Cas in carica dal 2010 ad oggi. Si tratta dell’allora commissario del Consorzio, Nino Gazzara, di Anna Rosa Corsello, Letterio Frisone, Gaspare Sceusa, Carmelo Cigno ed Antonino Spitaleri. Il magistrato infatti ipotizza che la morte della ragazza, qualunque sia la causa dell'incidente, poteva essere evitata se come previsto le barriere di protezione laterale, fuori dalla galleria, fossero state adeguate. Invece la Fiat 600 è precipitata dal viadotto praticamente passando sopra il guard rail, in quel punto bassissimo, malgrado l'altezza del viadotto stesso. (Al.Ser.)